TORONTO – L’Italia del futuro è qui. Un’Italia multietnica, multiculturale, che nel Belpaese fatica ad emergere ma che a Toronto ha trovato la propria dimensione ideale, naturale. Ne è dimostrazione il gruppo “Italiani a Toronto Eventi”, che da un decennio è una realtà fatta di incontri ed eventi per giovani italiani a Toronto. Il gruppo si è riunito sabato scorso al Kramer’s di Yonge Street per festeggiare i suoi primi dieci anni. Più di ottanta i presenti, fra l’allegria tipicamente italiana e la voglia di condividere nuove esperienze e vecchi ricordi (nella foto sopra, di Olmo Fattorini, alcuni dei partecipanti).
“Dieci anni fa, al primo incontro, eravamo in otto” spiega l’organizzatrice Josephine Stanley, “cuore” e motore del gruppo. “Abbiamo fatto molta strada. Oggi siamo tantissimi e la cosa più bella è che negli ultimi anni è emersa, in questa nostra piccola grande comunità, la nuova ‘faccia’ dell’Italia. Molti ragazzi che si stanno unendo al gruppo sono infatti giovani italiani nati in Italia da genitori immigrati da Paesi dell’Est Europa, del Sudamerica, del Nordafrica, del Medioriente e dell’Asia, oppure persone di altri Paesi che hanno vissuto per un periodo in Italia, per studio o lavoro, prima di trasferirsi in Canada. Questi ragazzi si sentono italiani, sono italiani: anche chi è stato solo di passaggio in Italia cerca la comunità italiana perché ama la nostra cultura e la nostra ospitalità. Perché siamo una grande famiglia italiana senza confini”, sottolinea Josephine. Lei stessa è una palermitana originaria dello Sri Lanka ed è arrivata in Canada nel 1996 con i genitori e la sorella: una vera e propria “pioniera” dell’Italia multietnica a Toronto, quindi.
Grazie al suo impegno ed a quello di altri italiani come Leonardo Capillo, presente con lei alla prima riunione del gruppo il 25 febbraio del 2013, “Italiani a Toronto Eventi” è diventato un punto di riferimento per chi arriva qui emigrando dal Belpaese. E la cosa più bella è che “nascono amicizie che vanno oltre il gruppo. E poi con noi gli italiani si sentono a casa. Riempiono il vuoto della nostalgia”.
Non solo: c’è anche chi ha deciso di ricreare qui l’atmosfera… calcistica italiana. Cinque anni fa Giovanni Palanza ha ereditato da Simone D’Urso la Nazionale a Toronto, una squadra di calcio a 7 che partecipa a tutti i tornei in città. “Non abbiamo ancora vinto un torneo, ma a tavola siamo i campioni del mondo!” dice scherzosamente Giovanni riferendosi alle cene organizzate con i compagni di squadra.
Insomma: con “Italiani a Toronto Eventi” è sempre festa. Una festa che dura da dieci anni. Cento di questi giorni, paisà!
Josephine: “Il nostro obiettivo è far sentire a casa i nuovi arrivati”
TORONTO – In un lungo post su Facebook, pubblicato dopo la festa dei dieci anni di “Italiani a Toronto”, Josephine Stanley (nella foto a destra) ringrazia i compagni di viaggio condividendo alcuni ricordi della bella avventura.
“Vorrei innanzitutto ringraziare – scrive Josephine – Aurelia Massara, Luisa Ulloa Severino, Enrico Pulsar Aprea, Olmo Fattorini, Ciro De Angelis, Rosaria e Giuseppe Quartarone di SweetSicily e il Kramer’s per avermi aiutato ad organizzare l’incontro di sabato sera. Rivolgo anche un ringraziamento speciale a Gio Palanza e La Nazionale a Toronto per il supporto e l’affetto. La festa è stata un grande successo e sono felicissima di aver potuto festeggiare con voi questo importante anniversario. Vorrei soprattutto ringraziare tutti i ragazzi che hanno partecipato sabato sera e in generale tutti i ragazzi del gruppo che partecipano in modo attivo agli incontri e al passaparola che fa crescere sempre di più questo gruppo. Il gruppo non esisterebbe senza di voi! Ho sempre detto negli anni che il gruppo non è mio ma vostro/nostro e lo penso ancora oggi. Vorrei ringraziare tutti gli amici del gruppo che sono riusciti a dedicare un minuto del loro tempo per registrare un videomessaggio di auguri”.
“Dieci anni fa io e Leonardo Capillo eravamo tra le 8 persone sedute al primo incontro e da allora abbiamo visto il gruppo crescere in modo esponenziale. Nel corso di questi dieci anni il gruppo ha visto passare centinaia di persone; col tempo queste persone si sono stabilite a Toronto e dintorni mentre altri per varie circostanze sono tornati in Italia o si sono traferite in altri paesi tra cui Francia, Germania, Spagna, Inghilterra, Danimarca, Australia o chi in questo momento sta facendo il giro del mondo in solitaria. Il fatto sta che attraverso il gruppo tutti sono riusciti a trovare un pezzettino di Italia fuori dall’Italia. A detta di alcuni nostri amici all’estero, gli altri gruppi di ‘Italiani a…’ non sono speciali quanto questo. Far sì che voi vi sentiate a casa è diventato un motivo importante per organizzare gli incontri. Sabato ho parlato con un ragazzo di 19 anni, da un mese in città che guardandosi intorno mi ha detto ‘mi mancava questo’ e lì mi sono convinta ancor di più che il gruppo serve a qualcosa, non solo per uno scambio di informazioni ma anche per condividere momenti di spensieratezza nel modo in cui solo noi sappiamo fare”.
“Sabato sera io ho visto un gruppo di amici. Il gruppo funziona anche perché le conoscenze di una serata vengono portate al di fuori del gruppo e si mutano in amicizie e comitive vere (per quanto lo possono essere in un contesto canadese) quindi ci si lega ancor di più e certe amicizie diventano come seconde famiglie. Molti possono testimoniare che i vostri familiari in Italia conoscono gli amici di qui come se fossero di casa. Spero che questo gruppo sia speciale anche per voi e che abbiate conosciuto tante belle persone e creato tanti bei ricordi. Spero che nel mio piccolo sia riuscita a darvi qualcosa che è mancato a me quando sono arrivata in Canada”. E conclude: “Grazie di cuore sempre per la vostra presenza, il vostro entusiasmo e il vostro affetto! Alla prossima!”.
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