Il Covid-19 in Italia

In Italia 13.385 nuovi contagiati
e 344 vittime

ROMA – Sono stati 13.385 i neo positivi al test del coronavirus, registrati in Italia nelle ultime 24 ore, in aumento di quasi tremila contagiati in più rispetto alla giornata precedente. Sono risultati invece 344 i decessi, facendo superare all’Italia le centoventimila vittime complessive per il Covid-19. I morti sono ora esattamente 120.256. Sono stati 336.336 i tamponi molecolari e antigenici effettuati su tutto il territorio nazionale, con il tasso di positività salito al 4% martedì. Ancora 2.711 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, ma in calo di 37 unità rispetto a martedì. Nei reparti ordinari rimangono invece ricoverate 19.860 persone, in calo di 452 rispetto alle 24 ore precedenti.

Nel frattempo, già prima dello scoppio della pandemia di Covid- 19, la regione Liguria aveva investito quasi mezzo milione di euro in due anni per potenziare il sistema di monitoraggio e controllo della virologia ambientale. Nel progetto dell’Istituto superiore di Sanità – denominato ’Sari – Sorveglianza ambientale di Sars-CoV-2 attraverso i reflui urbani in Italia: indicazioni sull’andamento epidemico e allerta precoce’ – era stato proposto un metodo analitico che i tecnici dell’Arpal e dell’università di Genova hanno contribuito a rendere funzionale anche per depuratori di medie e piccole dimensioni, come quelli liguri.

Questa versione ottimizzata, riconosciuta dall’Istituto superiore della sanità (Iss), è adesso utilizzata come metodo ufficiale in tutta Italia e soddisfa la richiesta della Commissione europea relativa alla sorveglianza sistematica del Sars-Co- V-2 e delle sue varianti presente nelle acque reflue.

“Il processo si compone di quattro step”, precisa Mauro Mariotti, docente del dipartimento di scienze naturali dell’università di Genova. “Il campionamento sulle acque reflue, che sono eterogenee, poi la concentrazione, l’estrazione del materiale genico e infine l’analisi dei dati. È stata molto importante la condivisione del metodo, che in futuro potrà essere utile anche per rilevare la presenza di varianti e altri virus, sperando che non ce ne sia bisogno”.

In Liguria il sistema è attivo a Genova e nei tre capoluoghi di provincia, oltre che nei comuni sopra i 10 mila abitanti. “Ci consente di ottenere risultati in 24-48 ore andando a individuare anche tutti gli asintomatici con 15 giorni di anticipo rispetto alla campagna di tamponi”, spiega Elena Nicosia, biologa di Arpal. “In questo modo è possibile riuscire a tenere sotto controllo ambiti molto piccoli e possiamo monitorare anche le stazioni turistiche in vista della riapertura delle attività. Se ci dovessero essere allarmi potremo intervenire puntualmente e non su tutta la Regione”.

Intanto, sul fronte della prevenzione contro il Covid-19, giunge l’ennesimo appello da parte di una importante epidemiologo, rivoltosi specie ai più giovani, troppo spesso refrattari a seguire le norme di sicurezza. “Rimane più che mai cruciale (dopo le riaperture del 26 aprile, ndr) rispettare le misure di prevenzione dei contagi, a partire dall’uso delle mascherine”, intima Paolo Bonanni, epidemiologo e professore ordinario di Igiene all’Università di Firenze, il quale sottolinea che ora serve una road map per evitare che i numeri della pandemia tornino a peggiorare.

Bonanni avvisa anche che con la graduale riapertura “probabilmente fino all’estate non avremo grossi sbalzi, aiutati dall’arrivo del caldo e dalla possibilità di trascorrere tempo all’aperto. Ma serve sempre grande responsabilità da parte di tutti, perché il virus circola ancora in modo sostenuto: le riaperture non possono essere viste come un ’liberi tutti’” ha concluso.

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