ROMA – Sono stati ieri 2072 i nuovi casi e 7 i morti a causa della pandemia di Covid-19 in Italia. I tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, su tutto il territorio nazionale, sono stati 89.089, con l’indice di positività che è risalito al 2,3%. Non si è comunque ancora verificato nessun cambio di colore nella mappa dell’Italia, rimasta tutta ’bianca’, ma lo spettro della zona gialla – con il conseguente ritorno a regole e misure più restrittive -interessa alcune regioni, tra cui Sardegna, Sicilia e Veneto.
Sul tavolo della cabina di regia del governo c’è la situazione determinata dalla diffusione della variante Delta e il conseguente possibile uso allargato del Green pass, sul quale il governo si esprimerà. Si andrà in zona gialla se l’occupazione delle terapie intensive è superiore al 5% dei posti letto a disposizione e se quella dei reparti ordinari supera il 10%.
“La maggior parte dei casi” di Sars-CoV-2 “segnalati in Italia sono stati identificati negli ultimi 14 giorni in soggetti non completamente vaccinati” ha sottolineato l’Istituto superiore di sanità (Iss) nel suo ultimo rapporto. Quanto ai criteri per le zone il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha osservato che “in una fase caratterizzata da un livello importante di vaccinazione” contro il Covid-19, “è ragionevole che nei cambi di colore e nelle conseguenti misure di contenimento pesi di più il tasso di ospedalizzazione rispetto agli altri indicatori”.
C’è poi la cosiddetta variante Delta (o indiana, ndr) e il rischio di una nuova ondata di contagi. Questa variante “è sette volte più contagiosa rispetto alla variante originale di Wuhan” ha evidenziato il professor Walter Ricciardi, ordinario di Igiene generale e applicata all’Università Cattolica e consigliere scientifico del ministro Speranza. “Se prima tu” in caso di positività “contagiavi una persona, adesso ne contagi 7. Nel momento in cui una persona infetta di variante Delta va in un ambiente chiuso e trova delle persone” non protette, “le infetta fatalmente”.
Oggi “noi dobbiamo evitare la quarta ondata” di Covid, ha rimarcato Ricciardi. “Quando tu dai via libera al virus determini un’esplosione di casi, determini una massa circolante di virus che lo allena a diventare resistente” al vaccino. “Ed in questa massa – ha concluso il professor Ricciardi – hai anche una certa quantità di persone non vaccinate o vaccinate male che rischiano di ammalarsi, e hai l’infezione di operatori sanitari che non si prendono la malattia grave, ma non possono più assistere i pazienti”.