Il Covid-19 in Italia

In Italia 2.153 nuovi casi
e 23 ulteriori decessi

ROMA – Ancora in aumento la curva pandemica di Covid-19 in Italia, soprattutto a causa della variante Delta o indiana. I nuovi casi sono stati ieri 2.153, mai così tanti dal 6 giugno scorso, contro i 1.534 di martedì: in una settimana, i casi sono più che raddoppiati. Effettuati 210.599 tamponi, su tutto il territorio nazionale, con il tasso di positività in crescita all’1%. I nuovi decessi sono stati 23, per un totale di 127.831 vittime dall’inizio della pandemia.

In discesa i ricoveri, che non risentono della crescita dei contagi: le terapie intensive sono 6 in meno e scendono a 151, mentre i ricoveri ordinari sono 20 in meno, 1.108 in tutto. La regione con più casi odierni è stata ieri la Lombardia con 420 nuovi positivi, seguita dalla Sicilia con 288, dal Veneto con 261, dal Lazio con 208 e dalla Campania con 188. I casi totali salgono cosi’ a 4.275.846. Gli attualmente positivi aumentano di 1.051 unità e sono 41.700, di cui 40.441 in isolamento domiciliare.

“La variante Delta sta producendo, in Europa e non solo, un significativo aumento dei casi che richiede a tutti noi la massima attenzione. E richiede alle autorità sanitarie di seguire il tutto con assoluta accortezza”. Lo ha detto ieri il ministro della Salute, Roberto Speranza, rispondendo al Question Time, alla Camera dei Deputati.

“L’Ecdc, che è la nostra agenzia europea di riferimento per il controllo delle malattie, prevede che molto presto questa variante diverrà prevalente in tutta Europa. – ha aggiunto Speranza – E tutti gli elementi fanno pensare che la stessa valutazione sarà valida anche per l’Italia”.

Il ministro della Salute ha poi spiegato che “oggi (ieri, ndr) supereremo 59 milioni di dosi somministrate. E procediamo con una media quotidiana di oltre cinquecentotrentamila dosi somministrate ogni giorno. E c’è una adesione significativa soprattutto delle generazioni più avanti negli anni, in particolare gli over 80 sono ormai oltre il 90%. Siamo stati il primo Paese in Europa a disporre l’obbligatorietà del vaccino anti-Covid per il personale sanitario” ha ribadito Speranza. L’arma fondamentale per la ripresa della scuola in presenza “è la vaccinazione” ha concluso il ministro della Salute.

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