Interviste

Il deputato Genuis spiega il suo Canada

TORONTO – Man mano che cresce l’attesa per l’indizione delle elezioni nazionali, non c’è dubbio che le cose saranno leggermente diverse per la campagna elettorale che si terrà nel bel mezzo di una pandemia. Nonostante le preoccupazioni che il Canada possa essere all’inizio di una quarta ondata di Covid-19, i politici hanno l’obbligo di uscire dalla comunità e diffondere il loro messaggio.

Anche se a una certa distanza dalla sua circoscrizione elettorale di Sherwood Park-Fort Saskatchewan, Alberta, il deputato Garnett Genuis ha fatto visita al Corriere Canadese (nella foto sopra, il deputato in redazione) per rispondere ad alcune domande che sono nella mente dei canadesi.

Per i canadesi, la salute e la sicurezza sono al primo posto mentre il paese attraversa la pandemia. Quali altri problemi esistono secondo lei oltre al Covid-19?
“Una delle questioni chiave che emerge dal Covid-19 è la ripresa economica. I canadesi vogliono sapere come si svolgera’. Se vogliamo un Paese prospero per le generazioni future, dobbiamo tenere sotto controllo le finanze pubbliche, sostenere lo sviluppo economico e garantire un futuro in termini di immigrazione e sicurezza nazionale”.

Come pensa che il paese possa gestire le sue finanze con un debito di 1 trilione di dollari?
“La situazione del debito è senza precedenti. Nell’ambito della ripresa economica, dobbiamo concentrarci su tutti i settori dell’economia, compreso il settore energetico e le risorse critiche come petrolio e gas. Dobbiamo anche considerare la sicurezza dell’approvvigionamento energetico e maggiori supporti per tutti i settori manifatturieri. Questi elementi hanno guidato il successo economico del Canada in passato e devono far parte della continua crescita della nazione. Ci sono enormi opportunità in Canada e dobbiamo mettere in atto politiche che ripristinino la fiducia e incoraggino gli investimenti”.

Dove si inserisce l’immigrazione in quel piano futuro?
“Un elemento chiave per il futuro successo del Canada è rafforzare il sistema di immigrazione e farlo funzionare meglio. Non basta dire che il sistema è difettoso. Abbiamo bisogno di politiche che riducano al minimo i ritardi, gli arretrati e lo stress che le persone sperimentano durante lil percorso nel processo di immigrazione. Parte di ciò consiste nell’introdurre una task force per il riconoscimento delle credenziali per sviluppare strategie che aiutino i nuovi arrivati a massimizzare il loro successo e i contributi all’economia canadese”.

Quali sono i suoi punti di vista sulla questione della sicurezza nazionale?
“Come Paese, dobbiamo prendere più seriamente la questione della sicurezza nazionale. Potrebbe non essere il problema più grande in termini di ripresa economica, ma è un elemento significativo per il successo della nazione. In qualità di Vice-Chair della Special Committee on Canada/China relations, siamo stati in grado di identificare diverse lacune per quanto riguarda la risposta del Canada sul fronte della sicurezza. Siamo stati anche in grado di proporre soluzioni a questi problemi. Vediamo il valore in certe forme di impegno e vediamo anche la necessità di identificare i parametri di tutela dei nostri interessi”.

Qual è la sua visione per il futuro del Canada?
“È una visione fondata sulla solidità e che si basa sull’impegno per la libertà, per la giustizia per tutti e per la prosperità. Il lavoro continua con la presentazione di procedure politiche per mantenere la connessione con quei valori e sviluppare soluzioni migliori a lungo termine”.

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