Il Covid-19 in Italia

Oltre 3,5 milioni di over 50
non sono vaccinati:
più alto il rischio-ricovero

BOLOGNA – Coronavirus: nuovi casi stabili da tre settimane, ma continuano a salire i ricoveri tra i non vaccinati. Anche perché, come accade quando “un cane si morde la coda”, ad agosto si è registrato un crollo della somministrazioni (-66,5%) e restano senza copertura, ancora, oltre 3,5 milioni di over 50 (che in Italia sono 27.353.240 su una popolazione di 59.258.000 persone). È quanto emerge dai dati resi noti dalla Fondazione Gimbe di Bologna nell’ambito del monitoraggio indipendente effettuato ogni settimana.

Ebbene, nella settimana 18-24 agosto 2021, rispetto alla precedente, la Fondazione ha innanzitutto registrato un incremento di nuovi casi (45.251 vs 43.365) e decessi (345 vs 237). In aumento anche i casi attualmente positivi (135.325 vs 129.116), le persone in isolamento domiciliare (130.785 vs 125.221), i ricoveri con sintomi (4.036 vs 3.472) e le terapie intensive (504 vs 423).

«I nuovi casi settimanali – dichiara Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione – dopo la stabilizzazione della scorsa settimana, fanno registrare un lieve incremento visibile anche nella media mobile dei casi giornalieri, pur rimanendo sottostimati dall’insufficiente attività di testing e dalla limitata attività di tracciamento dei contatti». Nella settimana 18-24 agosto, rispetto alla precedente, si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi in 8 Regioni e quello dei casi attualmente positivi in 13 Regioni. In 68 Province l’incidenza è pari o superiore a 50 casi per 100.000 abitanti: in Emilia-Romagna, Liguria, Sardegna, Sicilia, Toscana e Umbria tutte le Province raggiungono o superano tale soglia. Sono 13 le Province con oltre 150 casi per 100.000 abitanti: Caltanissetta (318), Ragusa (281), Enna (268), Cagliari (239), Siracusa (234), Trapani (195), Messina (185), Catania (180), Reggio Calabria (169), Sud Sardegna (167), Palermo (163), Prato (163) e Agrigento (156). Aumentano i decessi: 345 negli ultimi 7 giorni, con una media di 49 al giorno rispetto ai 34 della settimana precedente.

«Seppur in maniera meno netta – afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione – continua a salire il numero dei posti-letto occupati in ospedale: rispetto alla settimana precedente +16,2% in area medica e +19,1% in terapia intensiva». In termini assoluti, il numero di posti letto occupati da parte di pazienti-Covid in area medica è passato dai 1.088 del 16 luglio ai 4.036 del 24 agosto (+271%) e quello delle terapie intensive dai 151 del 14 luglio ai 504 del 24 agosto (+234%), anche se il dato nazionale rimane basso: 7% in area medica e 6% in area critica. Rilevanti tuttavia le differenze a livello regionale: per l’area medica si collocano sopra la soglia del 15% Sicilia (19%) e Calabria (15,2%); per l’area critica sopra la soglia del 10% Sardegna (11%) e Sicilia (11%). «Lieve aumento degli ingressi giornalieri in terapia intensiva – spiega Marco Mosti, direttore operativo della Fondazione – con una media mobile a 7 giorni di 40 ingressi/die rispetto ai 37 della settimana precedente».

E poi arriviamo alla vera nota dolente: i vaccini: Al 25 agosto, il 70,5% della popolazione (41.767.543) ha ricevuto almeno una dose di vaccino (+788.108 rispetto alla settimana precedente) e il 61,9% (36.686.910) ha completato il ciclo vaccinale (+839.012). Il numero di somministrazioni, in calo da 4 settimane consecutive, è crollato nell’ultima settimana (1.474.992), con una media mobile a sette giorni a quota 222.993 dosi/die. «Durante il mese di agosto – commenta Cartabellotta – si è assistito ad un crollo del 66,5% delle somministrazioni: la media mobile a sette giorni è passata dal picco di oltre 592mila del 28 luglio a poco più di 198mila il 20 agosto». Oltre all’esitazione vaccinale, varie le motivazioni alla base di questa brusca frenata: mancate prenotazioni durante le vacanze da parte degli utenti, ferie degli operatori sanitari, progressiva riduzione delle seconde dosi da somministrare.

A colpire è il caso degli degli over 50. L’87,1% di questa fascia della popolazione ha ricevuto almeno la prima dose di vaccino, con un irrisorio incremento settimanale nazionale (+0,5%). Complessivamente, sono 4,6 milioni gli over 50 che non hanno ancora completato il ciclo vaccinale, di cui 3,52 milioni (12,9%) non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose, con rilevanti differenze regionali (dal 19,6% della Sicilia al 8,2% della Puglia).

Visto il sostanziale appiattimento dei trend di vaccinazione in queste fasce d’età, i dati confermano l’esitazione vaccinale degli over 50 che, probabilmente, causa anche il continuo incremento dei ricoveri, visto che «ospedalizzazioni, ricoveri in terapia intensiva e decessi – spiega Gili – sono ridotti rispettivamente dell’84,4%, 89,5% e 80% nei soggetti che hanno effettuato il ciclo completo rispetto a chi non ha ricevuto nemmeno una dose di vaccino». E Cartabellotta, ai microfoni della trasmissione ‘L’Italia s’è desta’ su Radio Cusano Campus, aggiunge: “La stagione turistica estiva l’abbiamo salvata grazie alla campagna vaccinale”, ma ora c’è la preoccupazione “legata ai 3 milioni e mezzo di over 50 non ancora vaccinati. Questo si può tradurre in un numero più alto di ospedalizzazioni che può determinare nuove chiusure. È un elemento che deve passare nella comunicazione pubblica, il ragionamento sull’obbligo vaccinale va in questa direzione”.

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