Il Commento

Opportunisti e dissidenti
contro il cattolicesimo

TORONTO – I partiti politici svolgono un ruolo importante. Funzionano come un bacino di raccolta per persone e idee con punti di vista occasionalmente convergenti o sovrapposti. Riassumono i valori condivisi in un “piano politico” con cui cercare il sostegno pubblico. Non è un cattivo strumento democratico per persone il cui fascino individuale può essere limitato nel migliore dei casi e sicuramente insufficiente per scuotere i cuori e le menti dell’elettorato.

Ufficialmente, i partiti politici [come entità] non esistono nelle elezioni dei consigli comunali o scolastici. Non troverai i loro nomi su una scheda elettorale. Ci sono ragioni costituzionali, alcune delle quali abbiamo esplorato in sintesi ieri (potete rileggere l’articolo qui: “Urne aperte alle elezioni: è ora di fare sul serio”).

Per esempio, da un punto di vista pratico, non c’è molto che i consigli scolastici locali possano fare con il curriculum. Lo decide il Ministero della Pubblica Istruzione mentre il Magistero determina [per le scuole cattoliche] la lente socio-culturale-religiosa attraverso la quale viene erogato quel curriculum. I partiti politici rispondono ad altri obiettivi, in altre arene.

Ciò non impedisce agli individui di “raggrupparsi” informalmente per raggiungere obiettivi specifici, una volta eletti. Farlo prima suggerirebbe l’intenzione di lavorare con alcuni, ma non tutti, i fiduciari. Potrebbe, e lo fa, portare a schede disfunzionali. I gruppi di lobby prendono il sopravvento.

E ricordiamo che nessuno è costretto a mandare i propri figli alle scuole cattoliche. Anzi, si va alle scuole cattoliche per scelta, come ha detto la candidata Gabriella Mazarakis l’altra sera al dibattito. I lobbisti cercano di impadronirsi di ciò che non appartiene a loro.

Quando ciò accade, gli interessi dei genitori vengono messi da parte. Sta accadendo nel Toronto Catholic District School Board.

Lì, il Partito di Maria Rizzo (De Domenico, Di Pasquale, Kennedy e Li Preti) sembra determinato a cancellare tutto ciò che è cattolico nel consiglio. Le loro tattiche sono dirompenti, deplorevoli e decisamente maliziose. Il Partito di Maria Rizzo sembra fare molto affidamento sul sostegno di un gruppo comunitario finanziato con fondi pubblici i cui interessi sono tutt’altro che religiosi, e particolarmente ostile ai cattolici.

Dopo che il gruppo Rizzo ha deciso di ribaltare una decisione del Provveditorato riguardante uno dei loro colleghi (Michael Del Grande) su una questione di religione, un fiduciario scioccato e deluso, Crawford, ha detto: “questo è abominevole”. Il nostro “fumettista” politico li ha descritti come un branco di lupi. Del Grande è stato costretto a citare in giudizio il Provveditorato ed i trustee in tribunale per ripulire la sua reputazione e ottenere sollievo.

Questi individui hanno un attaccamento marginale all’educazione cattolica: Li Preti ha trascorso la maggior parte dell’ultimo anno a cercare l’elezione come liberale woke. Ha perso. De Domenico ha fatto pressioni per sostituire Ron Baber MPP quando è stato espulso dal caucus PC. Una volta respinto, ha fatto pressioni altrettanto duramente per l’opportunità di rappresentare i liberali contro il ministro Kinga Surma all’Etobicoke Center. Angela Kennedy ha chiesto una nomination al PC nell’estremità orientale di Toronto e ha prontamente perso quelle elezioni. Norm Di Pasquale è riuscito a persuadere l’NDP a nominarlo candidato a Spadina-Fort York. Si è guadagnato l’onore di perdere contro qualcuno che è stato espulso dal partito liberale in piena campagna elettorale.

Ad Halton, un gruppo di individui particolarmente acido ha effettivamente pubblicato la propria agenda per il cambiamento. Il gruppo sostiene due trustee in carica (Agnew e O’Hearne-Czarnota) e “due attivisti”, Ian Mc Combie e Alexandra Power. Il gruppo può fare appello ad alcuni, ma nulla in esso parla dei diritti e delle aspettative dei genitori cattolici per i cui figli esiste il sistema.

È discutibile se abbiano anche l’autorità per farlo, dato il loro obbligo di sostenere e promuovere i valori che disprezzano. Uno dei loro slogan è non fare eleggere i Dinosauri nel Provveditorato, cioè i Cattolici.

Molti nel gruppo potrebbero non essere nemmeno elettori cattolici qualificati. Le accuse ora sono troppo numerose per essere ignorate. E nessuno si assume la responsabilità di garantire l’integrità delle elezioni.

Nel luglio 2021, il gruppo ha progettato una lettera di denuncia alla Commissione per i Diritti Umani chiedendo un’indagine pubblica sulla condotta di tre fiduciari che sono rimasti leali e fedeli al loro giuramento. La loro iniziativa non è andata da nessuna parte.

La sezione 19.1 del Codice dei Diritti Umani vieta al Tribunale dei Diritti Umani di compiere azioni che possano violare le tutele costituzionali concesse alle scuole cattoliche.

Non è il momento di compiacersi.

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