TORONTO – Notizie in tempo reale per la Ontario Human Rights Commission (OHRC): le scuole, sia cattoliche che pubbliche, sono chiuse. Le scuole sono state chiuse per qualche tempo, anche se l’OHRC non ne è a conoscenza.
Tuttavia, per qualche motivo inspiegabile, il 1° giugno, la sua commissaria capo, Ena Chadha, ha pensato che sarebbe stato un momento opportuno irrinunciabile per stabilire la sua autorità. Ha inviato una lettera al Consiglio scolastico del distretto cattolico di Halton (HCDSB) ricordando loro il loro “obbligo” ai sensi dell’Education Act di sventolare la bandiera arcobaleno nel mese di giugno o affrontare conseguenze davanti al suo tribunale. Non esiste nessun tal obbligo in legge.
Vedete, l’HCDSB il 26 aprile ha deciso che i due simboli di inclusività, la bandiera canadese e la croce cristiana, fossero già sufficienti. Tuttavia, Stephen Lecce, ministro (per troppo tempo) dell’Istruzione, ha altri piani e ha incaricato l’OHRC di ricordare loro chi è il capo.
Nella sua lettera, l’OHRC rivela di aver anche apparentemente acquistato l’affermazione non comprovata e senza documenti che le scuole cattoliche in Ontario sono “non sicure” per i bambini che si auto-identificano come non-eterosessuali. Secondo l’OHRC, In qualche modo, la loro “sicurezza” può essere garantita solo se le loro scuole sventolassero la bandiera arcobaleno di fronte al simbolo dell’inclusività cristiana – la croce.
Come ho detto, le scuole, tutte le scuole, sono chiuse. Ora sono “spazi sicuri”. Come faccio a saperlo? Il 1° giugno, ho fatto un campionamento casuale delle scuole, mentre stavo andando al lavoro, per vedere se le scuole nelle vicinanze stavano “sventolando la bandiera”, come voluto dalla “direttiva” OHRC al HCDSB che suggeriva/richiedeva di fare ciò che i colleghi a Toronto stavano facendo per rendere felice il ministro (rileggete il nostro articolo: L’OHRC minaccia le scuole cattoliche). Quattro delle sei scuole pubbliche non lo facevano.
Una scuola cattolica però era in sintonia (il lavoro del preside è sicuro, per ora), ma un uomo con una kippa – un berretto indossato dai seguaci della fede ebraica, stava uscendo dall’edificio. Con esitazione, ma deferentemente, chiesi cosa ci facesse lì.
Il signore mi ha quindi risposto in maniera cortese, dicendo che “il Comune ha chiuso le nostre scuole a causa del Covid, ma c’è un programma analogo offerto in questo posto (scuola cattolica), quindi stiamo spostando i nostri figli qui. Come ho detto, in solo due su sei delle scuole pubbliche della zona generale sventolavano le bandiere arcobaleno. Non devono aver ricevuto la nota inviata al Consiglio di Amministrazione di Halton, con copia doverosa al Ministro.
Forse questo servirà di grande occasione per “picchiare la Chiesa cattolica”, e non mancano moralizzatori, superbi e pieni di autoreferenza, per assumere quel ruolo. L’OHRC non dovrebbe inserirsi fra di loro.
Ha già un ruolo più importante: il rispetto del proprio codice, limitato solo dalla sezione 19.1 della legge che disciplina l’OHRC, la legge sull’Istruzione pubblica, la sezione 29 della Carta dei Diritti e della Libertà e la legge costituzionale, sezione 93, che disciplina i “diritti confessionali”.
Mi sorprende che l’OHRC non abbia ricevuto quel memo. Due settimane fa, il 21 maggio, la Corte Suprema del Canada (CSC), l’arbitro finale del Diritto, con decisione unanime, ha ricordato al Paese “i fatti”.
L’OHRC, per qualche motivo, non si è degnato di intervenire nelle deliberazioni della CSC che hanno portato alla decisione. Fortunatamente, ci sono molte altre decisioni della Corte archiviate per il richiamo dell’OHRC, se interessano. C’è anche una valutazione accademica della costituzionalità delle scuole separate, presentata già in forma di bollettino per la Fraser Research, scritta dall’accademico Bruce Purdy della Queen’s University (2016). In sostanza, dice, se si vogliono togliere i diritti costituzionali delle scuole cattoliche, bisogna percorrere la strada politica.
Lo avrà letto il ministro Lecce. Decise invece di usare l’OHRC. Negli ambienti politici, si ripete diffusamente che sta costruendo un profilo come “il caposquadra del movimento” in sostituzione dell’ex premier liberale. Vuole emergere come l’indiscussa “scacciatrice delle scuole cattoliche”, ma è impaziente, quindi sta usando l’OHRC come ascia di guerra.
Non è la prima volta. Il Toronto Catholic District School Board è nel caos in cui si trova perché Lecce ha “esortato” l’OHRC a rilasciare una direttiva simile due anni fa.
La tattica rivela quanto meno un disprezzo per lo Stato di Diritto e l’autorità della Corte Suprema. Più probabilmente costituisce una perversione di un lodevole meccanismo come l’OHRC per minare i titolari dei diritti nella legge – una tattica gangster hollywoodiana, pura e semplice. Vergogna per chiunque ad essa collabori.
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