Il Commento

Alberta, Brian Jean
pronto a sostituire Kenney

TORONTO – Alcuni dei fogli informativi pubblicati sul sito web del governo dell’Alberta offrono una lettura affascinante. Inoltre fanno sì che il canadese medio si chieda perché una potenziale superpotenza energetica globale sia così silenziosa sul palcoscenico nazionale del Canada.

In termini di riserve petrolifere conosciute, solo Venezuela, Arabia Saudita e Iran ne hanno di più. Quanto? Abbastanza per circa 165,4 miliardi di barili. Anche a livello di produzione di 2,8 milioni di barili al giorno (2018) c’è abbastanza petrolio per durare almeno altri 160 anni.

Ai prezzi del 2018, ciò ha generato $ 23,7 miliardi di investimenti settoriali, che, secondo Statistics Canada (2017), hanno creato 140.300 posti di lavoro nella sola Alberta.

Gli interessi politico-economici pancanadesi non possono ignorare questi fatti, nonostante l’evidente presenza di altre problematiche, anche demografiche. Per inciso, per i nostri lettori nella diaspora italiana, ci sono fiorenti comunità italocanadesi che contano decine di migliaia di residenti nelle principali città come Calgary, Edmonton e Red Deer.

Le turbolente acque politiche della provincia stanno per diventare più tempestose nel prossimo mese quando due ex parlamentari del Partito conservatore federale, Jason Kenney (attuale Premier) e Brian Jean (ex leader del partito Wild Rose), potrebbero affrontarsi per la futura guida della provincia.

Ho servito con entrambi alla Camera dei Comuni. Brian Jean e io facevamo parte di una commissione per i trasporti ai lati opposti del tavolo. Era sempre preparato, concentrato e aggressivo nel portare avanti la posizione del suo governo. Era uno stile a cui mi ero abituato a vederlo quando si confrontava con me quando ero ministro: diretto, deferente e deciso.

Non si è addolcito. La famiglia e l’Alberta prima di tutto, mi diceva “questo fa di me un Canadese”. Lo pensa ancora. L’ho chiamato per parlare del suo rientro nella mischia politica e del perché.

Quel che segue è il riassunto di una lunga intervista.

Signor Jean, lei ha subito diverse battute d’arresto e tragedie personali durante la vita pubblica. Ma continua a perseverare. Alcune di quelle “perdite” devono aver avuto un prezzo da pagare…
Preferisco contare le mie benedizioni: ho una moglie meravigliosa, una bellissima figlia piccola e un’attività fiorente, dipendenti e amici con i quali condivido un comune senso civico di responsabilità e impegno. Questo mi permette di guardare avanti, sempre.

Lei è emerso come il critico più accanito di Jason Kenney, eppure è membro dello stesso Partito che lei stesso ha contribuito a fondare. Cosa la distinguerà da lui?
Ho esperienza e competenza in ambito commerciale e gestionale. In qualità di decisore, ascolto, pianifico e realizzo. Come lei sa, in politica, quando sei all’opposizione, costruisci gli elementi distintivi del tuo programma per riflettere le ambizioni del tuo pubblico. Nel governo, definisci ed esegui il programma. Non credo che Jason Kenney l’abbia fatto e il Partito conservatore unito (UCP) corre il rischio di incagliarsi.

Come mai? Kenney sembra sempre presente, e parla di problemi ad ogni angolo.
È giusto. Parla bene. Il problema è che è sempre in modalità campagna elettorale. Il suo tempo è speso quasi completamente per colpire l’opposizione, pochissima energia dedicata al ‘fare’. L’Alberta è esclusa dalle considerazioni nazionali e all’UCP come squadra, così com’è, non è stato permesso di funzionare. Ho proposto un programma in quattro punti (è pubblicato sulla sua pagina FB affinché tutti possano vederlo e leggerlo, ndr) per ripristinare la fiducia nell’UCP e nell’Alberta.

Ma lei non è ancora in Legislatura (le elezioni suppletive stanno per essere indette, con elezioni previste tra 28 giorni), la campagna sembrerebbe dedicata alla sostituzione dell’attuale leader.
Sono schietto e aperto su questo. Un voto per me è un voto per sostituire Kenney, per rivitalizzare l’UCP e per garantire che l’Alberta assuma il suo legittimo ruolo di leadership al tavolo che promuove gli interessi del Canada. I conservatori federali hanno appena sostituito il loro leader. Il processo democratico riguarda il rinnovamento e la rigenerazione di idee, stili, personalità e la focalizzazione degli interessi materiali dei suoi cittadini.

(fine dell’intervista)

Questo posso dire di Brian Jean: non è subdolo. Come mio avversario alla Camera dei Comuni si è guadagnato il mio rispetto. Da uomo ha conquistato il cuore di una donna italiana, Kim, di Etobicoke. Come padre del loro bambino, è rimasto lontano dalle ultime elezioni provinciali, nonostante le suppliche contrarie, in modo da poter rimanere a casa a Fort McMurray per condividere i compiti di formazione della figlia. Come si suol dire: “chi meglio di lui?”

(traduzione in Italiano a cura di Marzio Pelù)

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