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Hunter: “Mi dimetto da Queen’s Park,
fare il sindaco è una cosa seria”

TORONTO – L’aveva detto prima di candidarsi e l’ha ribadito lunedì sera, nel corso di un incontro con la NEPMCC, National Ethnic Press and Media Council of Canada: nelle prossime ore, Mitzie Hunter si dimetterà da parlamentare provinciale dell’Ontario per potersi dedicare ancora più intensamente alla campagna elettorale che la vede impegnata nella corsa alla carica di sindaco di Toronto. “È una cosa seria, una missione alla quale devo dedicare tutte le mie energie”, ha detto la Hunter, confermando così quanto aveva dichiarato alla CBC il 30 marzo scorso, pochi giorni prima di candidarsi a sindaco di Toronto: “Queste elezioni sono un punto di svolta per la nostra città. Abbiamo la possibilità di scegliere se salire al livello successivo o precipitare. Io sarò il campione di cui Toronto ha bisogno per poter salire al livello successivo”, aveva dichiarato in quell’occasione Mitzie, annunciando al tempo stesso le sue dimissioni da Queen’s Park.

Difficilmente un politico rinuncia alla “poltrona” (non è detto che la Hunter diventi sindaco, quindi rischia di restare politicamente “a piedi”) e raramente mantiene le promesse che fa, ma Mitzie sembra smentire entrambe le consuetudini, nonostante sia una politica di professione: è stata viceministro delle Finanze e ministro dell’Istruzione dell’Ontario ed è parlamentare provinciale (liberale) sin dal 2013. Fino a domani o al più tardi dopodomani, quando si dimetterà dopo ben dieci anni di ininterrotta presenza.

Faranno lo stesso anche gli altri candidati a sindaco che stanno rivestendo un incarico politico? È il caso di Brad Bradford, Josh Matlow e Anthony Perruzza, che sono consiglieri comunali in carica ma non hanno annunciato le proprie dimissioni nel momento in cui sono scesi in pista per la corsa alla poltrona di sindaco. Vedremo cosa faranno adesso.

Intanto, prosegue la campagna elettorale dei vari candidati. La stessa Hunter ieri ha presentato il suo piano per alloggi a prezzi accessibili a Toronto, che consentirà di realizzare quasi 22.700 unità in sei anni per fornire alloggi a circa 53.650 persone, attraverso l’utilizzo di terreni pubblici. “Non c’è priorità maggiore che sfruttare le proprietà della città per sviluppare il maggior numero possibile di alloggi a prezzi accessibili”, ha detto la Hunter.

Mark Saunders ha confermato quanto anticipato al Corriere Canadese nei giorni scorsi: sospensione immediata di tutti gli ampliamenti delle piste ciclabili, rimozione delle piste ciclabili su University Avenue e deprioritizzazione dell’espansione della pista ciclabile di Bloor Street West.

Sempre in materia di traffico, Ana Bailao ha annunciato un giro di vite contro chi blocca il traffico, annunciando multe e carri-attrezzi per i veicoli sorpresi a bloccare corsie o parcheggiare illegalmente: “Il 99% dei torontoniani segue le regole ma resta ‘intrappolato’ perché alcuni conducenti si rifiutano di seguirle”.

Continua, intanto, ad allungarsi l’elenco degli aspiranti primi cittadini: ieri a mezzogiorno i candidati alla carica di sindaco di Toronto erano ben 77: e potrebbe non essere finita qui, visto che per candidarsi c’è tempo fino a dopodomani, 12 maggio.

Nella foto in alto, Mitzie Hunter, in corsa per il ruolo di sindaco di Toronto, in una foto tratta dalla sua pagina Twitter https://twitter.com/MitzieHunter

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