TORONTO – Non sembra essere una tattica vincente. Il fiduciario dell’HCDSB, rappresentato dal suo legale Stephen Bernstein, avrebbe dovuto comparire davanti a un giudice di Hamilton Court (21 dicembre) per fa cadere dodici accuse di frode, dieci delle quali inferiori a $ 5.000 e due superiori a tale importo.
Era stata arrestata quasi un anno fa, il 21 gennaio 2021, con accuse risalenti al 2017 e al 2018, prima della sua elezione a fiduciario. Il suo ex datore di lavoro LiUNA Local 3000 aveva spinto la polizia di Hamilton ad agire. Alcuni potrebbero considerarlo un abuso di fiducia.
In precedenti comparizioni davanti alla Corte, il suo avvocato era riuscito a far rinviare il caso a una riunione di risoluzione, un Crown Pretrial (CPT), per “prescrizione” prima del processo. Questa volta il suo avvocato era rappresentato lui stesso da un agente, ma senza alcuna indicazione di quale avrebbe potuto essere l’esito della riunione di risoluzione.
Quella tattica dell’avvocato di Guzzo potrebbe aver messo a dura prova la pazienza della corte. All’inizio dell’udienza, il cancelliere ha indicato che “c’era un mandato di attesa per l’ultima comparizione e la Corona decide di procedere con l’accusa”. Ciò avrebbe portato a gravi conseguenze per Guzzo. L’agente del suo avvocato, un certo Mr. Edward, ha chiesto di estendere il mandato discrezionale ai fini di questa apparizione… di nuovo.
Il Crown Counsel, Kimberly Rogers, si è lamentato che la questione era stata dinanzi alla Corte per undici mesi senza alcuna azione. Ha indicato altre sei occasioni in cui l’avvocato di Guzzo ha chiesto la stessa riprogrammazione ad un altro CPT, quando non c’era stato risultato.
Edward ha messo a rischio la propria reputazione, questa volta promettendo di fornire risultati alla Corte: “Mi impegno a farlo nel frattempo”. Ha chiesto un altro CPT il 13 gennaio e un aggiornamento al 18 gennaio “per condurre quel CPT e per ottenere istruzioni dal cliente”.
Rogers ha dettagliato la precedente futilità di questi CPT, esprimendo impazienza con queste richieste: “Questa faccenda deve andare avanti. [la Difesa] sta perdendo tempo in questo tribunale e intasa i nostri registri già oberati di lavoro senza una buona ragione”.
Inoltre, ha espresso scetticismo sull’utilità di un altro CPT. Lei ha detto ai tribunali che durante l’ultima riunione per la risoluzione “ci è stato detto che la Difesa avrebbe contattato il coordinatore del processo per ottenere le date dello stesso processo […] Qualunque sia stato lo sforzo inutile fatto il 29 novembre non ha comportato alcun cambiamento nella posizione dell’accusa […] La difesa fissa ora la questione per una dichiarazione di colpevolezza o per il processo”.
Dal punto di vista di un osservatore laico, è sembrato che alla prossima udienza la squadra di Guzzo avrebbe avrà bisogno di “tirare fuori un coniglio dal cappello”. Il giudice Bouchard ha riconosciuto l’apparente scarsa utilità in un altro CPT, ma che il processo non rientrava ancora nella “finestra (lasso di tempo) in cui avremmo cercato di passare a una gestione intensiva del caso”. Quindi, con riluttanza, ha concesso l’aggiornamento al 13 gennaio per un altro CPT e a riportare la questione in tribunale il 18 gennaio.
L’avvocato della Corona Rogers non si è arreso: “La Difesa è tornata ripetutamente… per chiedere ulteriori rinvii e gli sono stati concessi […] Avviserò la difesa. Chiederò i dati sulla gestione del caso in quella data se la Difesa ritorna senza date (per il processo).”
Il giudice Bouchard sembrava essere d’accordo: “la Corte comprende i punti che sta sollevando. Condivido alcune di queste preoccupazioni, le date sono state fissate”. Per quanto riguarda l’ordine di arresto, si è rivolto all’avvocato di Guzzo e ha detto: “Non sono favorevole al mandato di arresto senza fine. Parli con il suo cliente della presentazione di una designazione (dettagli del patteggiamento), o di una comparizione il 18 gennaio.
Il Corriere ha tentato di contattare l’avvocato di Guzzo e LiUNA ma fino al momento di andare in stampa non ci sono state risposte. In precedenza, LiUNA ha indicato che “giudichiamo con la massima preoccupazione tutte le accuse di scorrettezza presentate contro la signora Guzzo”. L’ex presidente HSDBC Patrick Murphy non ha visto alcun motivo per cui Guzzo si ricusi dalle deliberazioni del consiglio del provveditorato.
(traduzione in italiano a cura di Mariella Policheni)