TORONTO – Tutti contro tutti a Queen’s Park. A ventiquattrore di distanza dalla presentazione del rapporto del commissario all’Etica David Wake, il governo guidato da Doug Ford si trova nella bufera, con le opposizioni che chiedono la testa del ministro per le Politiche Abitative Steve Clark e con il premier che continua a fare muro, respingendo le richieste di dimissioni. La controversa vicenda della Greenbelt, che ruota attorno alla decisione del governo di togliere i divieti di sviluppo urbano in alcune aree della Provincia, è destinata a durare al lungo.
Ford ieri, durante una conferenza stampa organizzata per presentare un progetto ponte tra gli studenti e il mondo delle professioni, ha difeso con forza l’operato del suo governo e ha ribadito la sua decisione: il ministro resterà al suo posto. “Il ministro Clark – ha sottolineato il premier dell’Ontario – ha un lavoro difficile e rimarrà parte integrante della squadra di governo per portare a compimento il piano di costruzione di 1,5 milioni di case nel prossimo decennio. Lavoreremo con il ministro Clark e con gli altri ministri per raggiungere gli obiettivi di governo”. Ford ha quindi ribadito la sua fiducia verso Clark, ammettendo tuttavia che ci sono stati dei contrattempi e dei problemi nell’intera procedura.
Poco, troppo poco per Ndp e liberali. Sempre ieri infatti i leader dei partiti d’opposizione Marit Stiles e John Fraser hanno chiesto le dimissioni del ministro: una richiesta caduta nel vuoto.
Lo stesso ministro ha parlato davanti alle telecamere durante una conferenza stampa organizzata all’ultimo momento a Queen’s Park. Clark ha ribadito ripetutamente che quanto accaduto “ricade totalmente nelle sue responsabilità”. Allo stesso tempo il ministro ha ribadito di non aver alcuna intenzione di gettare la spugna.
Il rapporto del commissario per l’Integrità David Wake ha rilevato che il ministro Steve Clark non ha supervisionato il processo di selezione dei terreni, il che “ha portato a promuovere in modo improprio gli interessi privati di alcuni sviluppatori edilizi”. Questi costruttori guadagneranno 8,3 miliardi di dollari come risultato dell’accordo.
Il rapporto concludeva che il capo dello staff di Clark, Ryan Amato, era la “forza trainante” dietro le terre che erano state selezionate per essere sviluppate. Amato ha negato qualsiasi illecito, ma si è dimesso dalla sua posizione all’inizio di questo mese dopo che il revisore generale ha scoperto che il governo Ford ha dato un trattamento preferenziale agli sviluppatori.
Wake ha raccomandato che al ministro Clark sia indirizzata una “reprimenda” per il suo mancato rispetto della legge.
Clark, dal canto suo, ha ribadito che andrà avanti per la sua strada, ricordando peraltro che la priorità principale è quella della costruzione delle case per venire incontro alle esigenze della crisi abitativa in Ontario.
Sia Clark che Ford hanno negato qualsiasi illecito, ma hanno precedentemente ammesso che il processo di selezione era difettoso. Il governo provinciale ha confermato l’avvio del processo di restituzione di due appezzamenti di terreno previsti per lo sviluppo ad Ajax alla Greenbelt dopo che il proprietario li aveva messi in vendita prima che fosse ufficializzato l’annullamento dei vincoli di tutela ambientale.
“Sulle terre della Greenbelt ha poi aggiunto Ford – ho un messaggio per gli sviluppatori: iniziate a costruire e rispettate i tempi previsti”.
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