Ontario

Pressioni sul governo per le riaperture
tra ipotesi rimpasto e crollo del consenso

TORONTO – Aumenta il pressing sul governo per l’allentamento delle restrizioni in Ontario. Con i dati che confermano come la terza ondata della pandemia sia ormai agli sgoccioli – ieri i nuovi casi sono stati solamente 699, dato più basso dall’ottobre 2020 – si moltiplicano le richieste di un’accelerazione della riapertura dell’economia provinciale anche rispetto alla tabella di marcia, estremamente prudente, presentata la scorsa settimana da Doug Ford e dal ministro della Sanitò Christine Elliott.

E se da un lato è ormai scontato come il premier abbia già deciso di non riaprire le scuole e rimandare l’insegnamento in classe al prossimo anno scolastico, dall’altro anche all’interno del governo c’è chi chiede di voltare pagina e accantonare – o quanto meno allentare – le misure restrittive attivate durante la terza ondata della pandemia di Covid-19. Per ora il premier su questo fronte continua a fare muro: Ford, dopo la scottatura della seconda ondata, con una riapertura dell’economia forse troppo prematura che di fatto ha gettato le basi per la terza ondata, preferisce continuare lungo la linea della cautela e della prudenza.

Secondo la road map provinciale, il prossimo 14 giugno l’Ontario entrerà nella fase 1 del percorso di riapertura. La fase 2, con l’allentamento di altre restrizioni, dovrà seguire dopo tre settimane con la precondizione però di un aumento dei vaccinati – 70 per cento – e immunizzati, almeno 20 per cento in tutta la provincia.

Insomma, si tratta di un percorso ancora molto lungo che però potrebbe essere modificato alla luce del sostanziale appiattimento della curva epidemiologica in Ontario.

Nel frattempo a livello politico è evidente la preoccupazione del premier per il tasso di popolarità e consenso in picchiata negli ultimi tre mesi. Stando all’ultimo sondaggio di Abacus Data, il Progressive Conservative di Ford se si dovesse votare in questo momento si assesterebbe al 34 per cento, dietro al Partito Liberale al 35 per cento. Non convince Andrea Horwath, con l’Ndp provinciale fermo al 24 per cento.
A un anno esatto dalle prossime elezioni provinciali, Ford potrebbe così optare per il rimpasto di governo, andando a muovere alcune pedine chiave per prepararsi all’ultimo anni di legislatura prima del ritorno alle urne.

D’altro canto, anche se il discorso appare ancora prematuro, è evidente che le elezioni provinciali del 2022 si trasformeranno in un referendum sull’operato del premier durante la pandemia.

Una dinamica questa che si ripeterà anche a livello federale, nel caso in cui il Canada dovesse tornare alle urne prima della scadenza naturale di questa legislatura.

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