TORONTO – Il premier dell’Ontario Doug Ford non ci sta e difende la decisione del suo governo di consentire ai farmacisti di gestire un numero maggiore di disturbi al posto dei dottori. La polemica è scoppiata la scorsa settimana quando la provincia ha annunciato di aver avviato delle consultazioni sull’espansione del numero di problemi di salute per cui i pazienti possono ricevere cure in farmacia.
“È una delle mosse più popolari del mio governo. I medici non hanno una carenza di pazienti – ha detto Ford quando gli è stato chiesto delle critiche secondo cui la mossa sembra essere un tentativo di privatizzare i servizi sanitari – se avessi 1 dollaro per ogni volta che qualcuno dice ‘Devo fissare un appuntamento con il mio medico di famiglia, non riesco a ottenerlo’…”.
Il governo ha iniziato a consentire alle persone di consultare i farmacisti per problemi come herpes labiale, congiuntivite e infezioni del tratto urinario nel gennaio del 2023. Da allora, afferma la provincia, i farmacisti hanno completato più di un milione di assessment per curare e prescrivere medicine per tali disturbi.
Le nuove consultazioni annunciate la scorsa settimana esamineranno l’ampliamento dei disturbi per curare i quali i farmacisti possono prescrivere medicine includendo la cura di altri problemi come mal di gola, lievi mal di testa, herpes zoster e disturbi del sonno come l’insonnia.
Una mossa, questa, che è stata criticata sui social media dall’Ontario Medical Association (OMA), così come da un coro di medici.
In un recente post su X, l’OMA ha affermato di essere preoccupata che questa decisione potrebbe “frammentare un sistema sanitario già a pezzi” e mettere a repentaglio la sicurezza dei pazienti.
“Sebbene i farmacisti siano esperti in medicina, non hanno ricevuto la formazione necessaria per prescrivere e fare diagnosi – ha affermato l’OMA nel suo post – la maggior parte delle persone non si rende conto che accedere alle cure attraverso percorsi alternativi spesso non le mette in contatto con un medico o un team sanitario più ampio”.
In altri post sui social media, diversi specialisti sono intervenuti per dire che non accettano impegnative da farmacisti e che questi non sono qualificati, ad esempio, per valutare se i mal di testa potrebbero in effetti essere il risultato di condizioni più gravi come i tumori al cervello.
L’OMA ha sottolineato che “un numero impressionante di 2,5 milioni di persone non ha accesso a un medico di famiglia” e ha definito l’ampliamento dell’ambito di pratica nelle farmacie “una soluzione rapida” a un problema che non verrà risolto senza investimenti significativi.
(Foto di hosny salah – Pixabay)