Canada

David Lametti: già da fine gennaio
valutai l’ipotesi Emergencies Act

TORONTO – La decisione di fare ricorso alla legislazione d’emergenza per porre fine alla protesta non fu un’idea improvvisa dell’ultimo minuto. Al contrario, il governo federale nella persona dell’Attorney General David Lametti iniziò a soppesare questa delicata opzione già a fine gennaio, pochi giorni dopo l’inizio dell’occupazione del centro storico di Ottawa e dei blocchi ai valichi di frontiera con gli Stati Uniti.

L’ammissione è stata fatta ieri dallo stesso Lametti durante la sua deposizione giurata davanti alla commissione d’inchiesta pubblica di Ottawa, dove il ministro della Giustizia ha fornito, per la prima volta, una tempistica dettagliata di come il governo maturò la decisione di attivare l’Emergencies Act per la prima volta nella storia canadese.

Stando a quanto dichiarato ieri dall’Attorney General, le difficoltà da parte delle forze di polizia di gestire la protesta nel cuore della Capitale, a pochi passi dal parlamento e dalle più importanti istituzioni del Canada, furono causa di grande preoccupazione all’interno dell’esecutivo. Nel ministero della Giustizia iniziò così a circolare l’idea di un potenziale ricorso alle misure d’emergenza, il tutto però all’insegna della prudenza perché era presente la consapevolezza che si trattava di uno strumento del tutto eccezionale, da utilizzare solamente di fronte a un’emergenza reale ed evidente.

Sempre dalla deposizione di Lametti – ieri hanno testimoniato anche i ministro Anita Anand e Omar Alghraba – emerge ancora una volta la mancanza di fiducia nei confronti del capo della polizia di Ottawa Peter Sloly, accusato da più parti di essere stato incapace di gestire l’emergenza e costretto alle dimissioni quando ormai la situazione era degenerata. In messaggio inviato dallo stesso Lametti al ministro della Pubblica Sicurezza Marco Mendicino, mostrato ieri durante la testimonianza dell’Attorney General, il ministro della Giustizia bollava come “incompetente” il capo della polizia di Ottawa.

Nel messaggio, datata 4 febbraio 2022, Lametti si lamentò della sostanziale mancanza di un piano di contenimento della protesta, con una situazione che era arrivata alla sostanziale paralisi del centro storico della Capitale con l’evidente immobilismo delle forze dell’ordine. C’è – si legge nel testo – “una totale mancanza di un piano a più livelli. Sloly è incompetente”.

“Il mio staff – ha aggiunto ieri Lametti – era stato molestato quando andava al lavoro da membri del convoglio che si opponevano al fatto che indossassero mascherine, in particolare i membri del mio staff femminile nella mia squadra ministeriale, ed ero piuttosto frustrato. Lo ammetto”, ha detto Lametti all’inchiesta. Quello stesso giorno – 10 giorni prima che l’Emergencies Act fosse invocato – Lametti ha ricevuto un messaggio dal suo capo di gabinetto che diceva: “Credo che ci stiamo avvicinando alla necessità di usare alla legge sulle emergenze”.

Quando gli è stato chiesto cosa significasse il testo, Lametti ha detto di averlo inteso come una descrizione del “lavoro preparatorio” per l’Emergencies Act. “Si trattava di prepararsi alla possibilità – non di preparare in alcun modo l’introduzione della legge, ma piuttosto di fare la nostra dovuta diligenza come avvocati all’interno del dipartimento di giustizia e nel nostro ministero al fine di assicurarci che se dovessimo usarlo, saremmo stati preparati”, ha testimoniato Lametti davanti alla commissione.

La Commissione di emergenza per l’ordine pubblico è alla sua sesta e ultima settimana di audizioni pubbliche, con il primo ministro Justin Trudeau che dovrebbe testimoniare l’ultimo giorno di lavori venerdì e un rapporto finale da consegnare al Parlamento entro l’inizio del prossimo anno.

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