FERRARA – Questo 23 aprile Vivaldi approda nuovamente a Ferrara, città che gli fu interdetta per volontà del cardinale Tommaso Ruffo che, nel 1739, impedì al compositore di mettervi piede in quanto “religioso che non dice messa e che ha amicizia con la Girò cantatrice”.

L’occasione era, o meglio, sarebbe stata il debutto del ‘Farnace’, messo in scena nella città estense solo nel dicembre 2021. Questa primavera il prete rosso giunge al Teatro Comunale con un concerto illustrato e raccontato che vede la presenza di Vittorio Sgarbi come voce narrante e l’Orchestra ed il Coro dell’Accademia dello Spirito Santo diretta dal Maestro Federico Maria Sardelli. Le voci protagoniste saranno quelle di Silvia Frigato (soprano), di Aurora Faggioli (mezzosoprano), del tenore Alessio Tosi e del basso Mauro Borgioni.

Il programma si preannuncia ricco in un turbinio di melodie sacre e non: lo splendido Stabat Mater RV 621, il Dixit Dominus RV 594, il concerto per archi in Sol minore RV 157 e la sinfonia per archi in Si minore RV 168. Lo spettacolo sarà arricchito da una serie di installazioni scenografiche di Lorenzo Cutùli, scenografo, costumista, regista e docente presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia.

«Su un ledwall ho ideato una successione di immagini che riguardano i diversi brani dello Stabat Mater, ispirate al “Compianto sul Cristo morto” di Guido Mazzoni, una statuaria del ‘400 che si trova a Ferrara, intercalate con altre immagini di pietà e Virgines Flentes e deposizioni dalla croce, da Bellini a Bouguereau. Di ascendenza ferrarese ci sarà anche la pietà di Cosmè Tura – ci racconta il prof. Cutùli – Per il Dixit Dominus tutto è legato all’idea della resurrezione e dell’arrivo salvifico della lux Dei con Cristi risorti, cieli con baluginii di candele, in una concezione molto più astratta rispetto alle raffigurazioni muscolari delle pietà. Per il primo concerto RV 157 ho ideato un grande omaggio a Venezia con una serie di vedute della città tra Bellotto, Guardi e Canaletto fino ad Ippolito Caffi e l’allegoria di Venezia omaggiata da Nettuno di G.B. Tiepolo. Ed i Tiepolo, padre e figlio, tornano per la sinfonia RV 168 per cui propongo delle allegorie dai soffitti dei grandi palazzi veneziani – da Ca’ Rezzonico a palazzo Labia – per immergere lo spettatore in un caleidoscopio tiepolesco. Prima dello spettacolo verranno inoltre proiettate immagini degli autografi vivaldiani in dissolvenza e alternanza con cieli settecenteschi».

Nella serata saranno consultabili i testi dalla Biblioteca del Teatro Comunale inerenti alla rappresentazione in cartellone (per info e biglietti: www.teatrocomunaleferrara.it).

La foto di Vivaldi è tratta da Wikipedia 

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