Canada

Conservatori in vantaggio sui liberali da 644 giorni

TORONTO – Una lunga fuga, che dura ormai da due anni senza rallentamenti. E che pare destinata a prolungarsi fino alle prossime elezioni, sia nell’eventualità che questa legislatura arriverà alla sua scadenza naturale del 2025 sia che una repentina crisi di governo porti il Paese al voto anticipato. L’istantanea dei rapporti di forza tra i partiti federali è stata scattata ieri da Abacus Data, con un sondaggio che mette in luce come il Partito Conservatore possa godere di un vantaggio di ben 17 punti percentuali sui liberali nelle intenzioni di voto. Abacus rivela anche come i conservatori siano in vantaggio sui liberali da 644 giorni: tanto infatti è il tempo passato dall’ultima rilevazione statistica nella quale i grit si trovavano in testa nelle intenzioni di voto. Da quella data in poi, tutti i sondaggi effettuati da Abacus Data hanno incoronato Pierre Poilievre come front runner in fuga sull’avversario diretto, il primo ministro Justin Trudeau.

Se si votasse in questo momento, il Partito Conservatore raggiungerebbe quota 41 per cento, in lieve flessione rispetto all’ultima indagine demoscopica, ma con un netto vantaggio sul partito del primo ministro, fermo al palo al 24 per cento. In leggera crescita l’Ndp di Jagmeet Singh, che aumenta di un punto percentuale e raggiunge il 19 per cento, mentre sono stabili sia il Bloc Quebecois all’8 per cento sia il People’s Party al 3 per cento. I Verdi, infine, crescono di un punto e raggiungono quota 5 per cento.

La distribuzione del voto. La progressiva perdita di consenso del primo ministro si registra in modo significativo anche su base regionale. I liberali sono nettamente sotto in tutte le singole province del Canada, anche in quelle regioni che tradizionalmente votano in massa per i grit. In British Columbia, provincia di solito sempre molto combattuta, i conservatori godono di un vantaggio di 21 punti, con i tory al 41 per cento e il partito del primo ministro al 20 per cento. In questa provincia, tra l’altro, il terzo incomodo a livello nazionale – l’Ndp – si trova al secondo posto con il 27 per cento delle intenzioni di voto.

Nelle Praterie è una valanga blu, con il consenso per i liberali ridotto al lumicino. In Alberta il partito di Poilievre registra un corposo 56 per cento contro il risicato 13 per cento dei liberali, mentre in Saskatchewan e Manitoba i conservatori salgono al 57 per cento, mentre i grit scendono all’11 per cento: in entrambe le aree del Paese, i liberali vengono scavalcati dai neodemocratici.

Anche in Ontario i conservatori registrano un netto consolidamento del consenso, con il 44 per cento delle intenzioni di voto, mentre i liberali devono fare i conti con la chiara insoddisfazione dell’elettorato e non vanno oltre il 28 per cento, in una provincia che è stata decisiva nella vittoria di Trudeau nelle ultime tre elezioni federali.

Nelle province atlantiche assistiamo a un vero e proprio tracollo liberale. I conservatori salgono al 48 per cento in Nova Scotia, New Brunswick e Prince Edward Island, mentre i liberali si attestano al 28 per cento.

L’unica provincia in cui Trudeau gode di un vantaggio su Poilivre è il Quebec, dove i grit sono al 28 per cento e i tory al 22 per cento: ma in questo caso il primo ministro deve fare i conti con il Bloc, che con il suo 35 per cento si conferma come il partito da battere.

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