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Trudeau in Giappone
oggi inizia il G7
tra incertezza, Ucraina e sfide globali

TORONTO – Guerra in Ucraina, sfide economiche, tensioni geopolitiche globali, sicurezza internazionale, crescita e clima. Sono questi i principali temi in agenda del summit dei Paesi G7 che inizierà oggi a Hiroshima. Un vertice, quello giapponese, che focalizzerà la sua attenzione soprattutto sulla crisi globale scatena dall’invasione russa dell’Ucraina, con il conseguente sostegno in armi e aiuti economici da parte dell’Unione europee a dei Paesi della Nato a Kiev. A Hiroshima i grandi della Terra cercheranno di capire, una volta per tutte, se è davvero possibile riavviare i canali diplomatici per gettare le basi di una futura pace tra i due Paesi, con la Russia che fino a questo momento non vuole sentire ragioni e con l’Ucraina che pretende la sostanziale restituzione del territorio annesso da Mosca.

Ieri il primo ministro Justin Trudeau ha raggiunto il Giappone, dopo la visita ufficiale in Sud Corea dove è stato siglato un memorandum d’intesa con Seul sull’approvvigionamento dei minerali rari utilizzati per lo sviluppo delle auto elettriche e dove è stato firmato un nuovo accordo sulla mobilità giovanile.

Al summit di Hiroshima, in programma dal 19 al 21 maggio, i leader dovranno superare alcune loro differenze nel tentativo di mostrare un fronte compatto contro le sfide lanciate da Pechino e Mosca.

Stati Uniti, Giappone, Germania, Regno Unito, Francia, Canada e Italia, oltre alla volontà di rafforzare l’isolamento della Russia come paese aggressore nella guerra in Ucraina, cercheranno di avvicinarsi ai membri del “Sud globale” per contrastare il ruolo della Cina sulla scena mondiale. Per questo motivo si parla di un “G7 allargato”, infatti sono stati invitati a partecipare anche attori regionali chiave quali India, Australia, Corea del Sud e altre nazioni del sud-est asiatico.

L’obiettivo è promuovere il concetto di “inseparabilità” della sicurezza dell’Europa e dell’Indo-Pacifico per opporsi a qualunque tentativo di modificare lo status quo “con la forza, con la coercizione economica o con la minaccia delle armi nucleari”. Una delle questioni più complesse riguarda Pechino. I Paesi sono “divisi” su come contenere l’espansione economica della Cina senza rischiare di rompere completamente con un partner commerciale importante. I Paesi del G7, infatti, sono tutti strettamente legati economicamente alla superpotenza, la seconda economia mondiale che rappresenta anche una base manifatturiera fondamentale e un mercato di grande importanza. E mentre Washington ha adottato un approccio più aggressivo – vuole stoppare gli investimenti (e il trasferimento di competenze) verso le aziende tech di Pechino – altri leader europei, in particolare quelli Parigi e Berlino, non vogliono minare eccessivamente i legami con Xi Jinping. Le loro differenze sul tema sono state messe a fuoco dopo la visita di Emmanuel Macron a Pechino il mese scorso, quando il presidente francese ha chiesto all’Ue di ridurre la sua dipendenza dagli Stati Uniti.

I leader intendono anche inasprire le sanzioni contro la Russia, con misure mirate all’energia e alle esportazioni, cercando di bloccare l’elusione delle sanzioni da parte di Mosca grazie al coinvolgimento di Paesi terzi. L’idea sarebbe quella di bloccare le forniture di gas russe impedendo “la riapertura di rotte precedentemente chiuse da Mosca nel suo uso dell’energia come un’arma, almeno sino alla fine del conflitto”, ma anche adottare possibili misure per contrastare l’aumento degli scambi commerciali della Russia con Cina, India e Turchia, che ha sinora hanno consentito a Putin di reggere l’urto delle sanzioni.
Motivo per cui l’attenzione si concentrerà anche sui rapporti con l’India, sia per quanto riguarda il petrolio ma anche per il settore dei diamanti. Le esportazioni russe di diamante erano state risparmiate dalle sanzioni internazionali poste a seguito dell’invasione di Kiev.

A Hiroshima è atteso – in presenza o con un messaggio video – il presidente Ucraino Volodimir Zelensky. Si discuterà infatti di nuove sanzioni alla Russia, del “sostegno ampio e convinto” all’Ucraina ma anche di inserire un riferimento a una soluzione “che porti al superamento della crisi, oltre a una conferenza internazionale”, dicono le fonti al vertice. Tra gli altri temi centrali del G7, ci sono anche clima e transizione energetica. Il premier giapponese Fumio Kishida vorrebbe usare il summit anche per promuovere un impegno globale per il disarmo nucleare: ossia il pericolo di proliferazione di armi nucleari e persino di guerra in Europa, Medio Oriente e Asia, derivante dall’invasione russa dell’Ucraina, dalla spinta dell’Iran ad acquisire armi nucleari, dalla Corea del Nord dotata di armi nucleari e che minaccia i suoi vicini e, infine, dalla minaccia cinese su Taiwan.

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