CanadaIn edicola

Interferenze, alla Camera
va in scena il teatrino

TORONTO – Il “teatrino” sulle interferenze straniere prosegue sul palcoscenico della Camera di Comuni canadese. Interpreti principali, il leader dell’NDP Jagmeet Singh ed il relatore speciale David Johnston incaricato dal primo ministro Justin Trudeau (regista) di valutare se fosse il caso o meno di aprire un’inchiesta pubblica sulle pressioni che la Cina avrebbe esercitato su alcuni politici canadesi per influenzare la politica del Paese.

Com’è noto, Johnston ha “sconsigliato” l’apertura di un’inchiesta pubblica e l’NDP – che tiene in vita il governo di minoranza di Justin Trudeau – ha presentato una mozione (non vincolante, quindi pressoché inutile) per chiedere a Johnson di farsi da parte e per chiedere l’avvio di un’inchiesta pubblica. La Camera dei Comuni ha approvato la mozione con la votazione di 174 a 150 (cioè con il voto contrario dei soli Liberali). Ma Johnston, come era ampiamente prevedibile (visto che la mozione non era vincolante), ha risposto “picche”: “Rispetto profondamente il diritto della Camera dei Comuni di esprimere la sua opinione sul mio lavoro in corso, ma il mio mandato viene dal governo”, ha scritto in una nota. “Ho il dovere di portare avanti quel lavoro fino al completamento del mio mandato”.

Stranamente sorpreso dalla risposta di Johnston (che era abbastanza ovvia, essendo Johnston stato incaricato direttamente da Justin Trudeau, al quale è anche legato da rapporti di amicizia), il leader dell’NDP, Jagmeet Singh, ha attaccato: “Con tutto il rispetto per il servizio del signor Johnston, credo che la sua risposta al voto sulla nostra mozione sia stonata”, ha detto Singh. “Sono molto deluso dalla mancanza di comprensione dell’importanza di un tale voto che lo invita a farsi da parte e dalla rapidità con cui ha risposto a questo voto”, ha aggiunto Singh che, però, poche ore prima aveva confermato annunciato il suo appoggio incondizionato al governo guidato da Justin Trudeau sostenendo che “è meglio che i canadesi tornino al voto solo quando avranno recuperato un po’ di fiducia nella politica”.

Più netta la posizione del leader del Bloc Quebecois, Yves-Francois Blanchet, che ha definito Trudeau “una minaccia per la democrazia. Si rifiuta di rendere pubbliche informazioni assolutamente necessarie affinché la popolazione possa fare delle scelte quando si tratta di elezioni”, ha detto Blanchet. “Sta creando una situazione in cui affronteremo le prossime elezioni con lo stesso livello di minaccia da parte di una potenza straniera nella nostra democrazia senza che sia stato fatto nulla contro di essa”.

Il caso della mozione approvato e “snobbata” arriva dopo che la deputata dell’NDP Jenny Kwan ha confermato di essere stata avvertita dal CSIS, l’intelligence canadese, di essere stata per anni oggetto di interferenze straniere da parte della Cina. Ma evidentemente il suo partito è preoccupato più per le sorti del governo Trudeau che per quelle dei propri deputati.

Nella foto in alto: il leader dell’NDP, Jagmeet Singh (dalla sua pagina Twitter – @theJagmeetSingh)

More Articles by the Same Author: