Canada

Fondi sanità, i premier
vogliono il massimo

TORONTO – I tredici premier canadesi affermano di “aspettarsi” di ottenere dal governo federale l’aumento della quota di finanziamento dell’assistenza sanitaria al 35%: la dichiarazione congiunta è arrivata lunedì, ad una settimana dall’incontro con il primo ministro Justin Trudeau in programma il prossimo 7 febbraio.

I premier sono stati chiari: vogliono che il risultato di quell’incontro sia un aumento del Canada Health Transfer di circa $ 28 miliardi dagli attuali $ 45,2 miliardi. “Province e territori stanno effettuando investimenti sostanziali e adottando misure per innovare e migliorare i sistemi sanitari in base alle esigenze e alle circostanze uniche delle rispettive giurisdizioni e dei residenti”, affermano i premier provinciali che quindi si aspettano “che il governo federale svolga un ruolo fondamentale nel sostenere miglioramenti reali e duraturi dell’assistenza sanitaria per i canadesi, aumentando la quota federale di finanziamento attraverso il Canada Health Transfer dal 22% al 35% e mantenendo questo livello nel tempo”.

La scorsa settimana, però, Trudeau ha dichiarato che “non firmerà alcun accordo” con i premier durante la riunione del 7 febbraio, ma si concentrerà piuttosto su come migliorare i risultati per i pazienti. Trudeau ha anche detto che, sì, aumenterà i finanziamenti sanitari alle province e ai territori in quella che i lavoratori in prima linea chiamano una “crisi” di carenza di personale e tempi di attesa, ma non si è impegnato in cifre o percentuali. “Fornire denaro è certamente parte della soluzione, e lo faremo, ma i finanziamenti da soli non risolveranno i problemi che stiamo riscontrando” ha aggiunto Trudeau, che si è detto intenzionato a raggiungere accordi con i premier su una serie di priorità-chiave, fra cui: migliore accesso ai medici di famiglia nelle aree rurali e urbane, personale sanitario più sostenibile, accesso migliore e più tempestivo all’assistenza sanitaria mentale e accordi da parte delle province condividere i dati sanitari. Lo stesso Trudeau, con il ministro federale della Sanità, Jean-Yves Duclos, ed il ministro intergovernativo Dominic LeBlanc, ha poi affermato che cercherà “accordi bilaterali” con le province e i territori in alcune aree, “a causa delle differenze tra le regioni in termini di popolazione, geografia e accesso a determinati servizi”.

Tutte condizioni, quelle poste dal primo ministro, che non sembrano andare nella direzione auspicata dai premier, i quali però insistono: “La sostenibilità dei nostri sistemi sanitari richiede una partnership di finanziamento federale forte e prevedibile ora e nel futuro a lungo termine”, ha detto la premier del Manitoba, Heather Stefanson, attuale presidente della federazione che rappresenta tutti i premier canadesi. Si preannuncia una bella battaglia.

Foto di JESHOOTS.COM su Unsplash

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