Canada

Coro di no all’eutanasia
per i malati di mente

TORONTO – Si prepara la battaglia per l’espansione della MAID (Medical assistance in dying), il programma per il suicidio assistito, ai canadesi che soffrono di malattie mentali. I partiti di opposizione e gli esperti chiedono che l’espansione venga ritardata, ma i Liberali non hanno dato indicazioni che lo faranno. E il tempo sta per scadere.

Infatti, mercoledì la Camera dei Comuni ha chiuso per le vacanze natalizie, i parlamentari torneranno a Ottawa alla fine di gennaio e i membri della speciale commissione mista che esamina l’espansione della MAID pubblicheranno il loro rapporto finale entro il 17 febbraio, prima che la Camera si fermi ancora una volta per altre due settimane: i parlamentari dovrebbero quindi tornare per una settimana a metà marzo, prima di una nuova interrruzione. Il governo federale avrà quindi una sola settimana per decidere se modificare o no la legge per estendere la clausola di caducità, la cui scadenza è il 17 marzo 2023. E da allora, le persone la cui unica condizione medica sottostante è un disturbo mentale, come depressione e disturbi della personalità, potranno presentare domanda per la MAID: potranno cioè chiedere di accedere all’eutanasia, nel caso decidessero (non è chiaro con quale lucidità mentale) di voler morire.

Sono tanti i contrari a questa espansione della MAID. Il Bloc Quebecois è riluttante ad andare avanti: il deputato Luc Theriault ha detto che la scadenza di marzo è “troppo presto” e che non ha l’assoluta certezza che tutto sarà pronto per rispondere alle preoccupazioni del gruppo di esperti del governo. Il rapporto del gruppo, pubblicato lo scorso maggio, chiedeva infatti più linee guida e formazione per i medici che partecipano alla MAID. Un appello ripreso dagli psichiatri di tutto il Paese, che affermano che il Canada non è pronto per una simile mossa. L’Associazione delle cattedre di psichiatria in Canada, che comprende i capi dei dipartimenti di psichiatria di tutte le diciassette scuole di medicina, ha rilasciato una dichiarazione il 1° dicembre chiedendo un rinvio.

“È necessario più tempo per aumentare la consapevolezza di questo cambiamento e stabilire linee guida e standard a cui i medici, i pazienti e il pubblico possono rivolgersi per una maggiore istruzione e informazione”, ha affermato la dottoressa Valerie Taylor che dirige il gruppo ed è anche presidente del dipartimento di psichiatria dell’Università di Calgary.

Il deputato Alistair MacGregor dell’NDP ha a sua volta affermato che il suo partito ha sollevato problemi riguardanti la mancanza di accesso al sostegno e alle cure per le persone che soffrono di malattie mentali e ha criticato i liberali per non aver fatto abbastanza per alleviare le loro preoccupazioni. “Indipendentemente da qualsiasi potenziale legislazione per rinviare l’espansione della MAID, i Liberali devono prendersi il tempo necessario per mettere in atto migliori cure, sostegni e sforzi per la riduzione della povertà”, ha affermato. Ma il conto alla rovescia è già iniziato.

Foto di Elyas Pasban su Unsplash

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