Canada

Canada, crescita economica
al di sotto delle aspettative

TORONTO – L’economia canadese è cresciuta a un tasso annuo del 3,3% nel secondo trimestre (nel primo era cresciuta del 3,1%), al di sotto della stima di una crescita annualizzata del 4,6%: è quanto emerge dagli ultimi rapporti sul prodotto interno lordo reale mensile e trimestrale, pubblicati ieri da Statistics Canada, che mostrano come l’economia si sia espansa per il quarto trimestre consecutivo, trainata dall’aumento della spesa delle imprese e delle famiglie, ma al di sotto delle aspettative.

Secondo l’agenzia, il PIL reale è cresciuto dello 0,8% nel secondo trimestre, con l’economia che è rimasta stabile a maggio prima di vedere una crescita dello 0,1% a giugno.

Secondo il rapporto pubblicato ieri, le aziende hanno aumentato i loro investimenti in scorte, che sono state il principale contributore alla crescita. Le aziende hanno anche aumentato i loro investimenti in strutture di ingegneria e macchinari e attrezzature. Nel frattempo, la spesa delle famiglie per beni semidurevoli è a sua volta aumentata, con la crescita guidata da un aumento della spesa per abbigliamento e calzature determinato dal rientro di molte persone al lavoro in ufficio dopo mesi di smart working.

Allo stesso tempo, gli investimenti immobiliari sono diminuiti nel secondo trimestre insieme alla spesa delle famiglie per beni durevoli.

Una lettura anticipata di luglio indica una contrazione dello 0,1% poiché gli economisti si aspettano un forte rallentamento economico: rallentamento che sarò “sentito” dai canadesi in base alle situazioni individuali, per esempio il settore in cui sono impiegati e se sono mutuatari o risparmiatori.

La Bank of Canada ha definito l’economia canadese “surriscaldata” e, come ben sappiamo, ha cercato di frenare l’inflazione elevata con una serie di aumenti dei tassi di interesse: secondo la banca centrale canadese, infatti, tassi di prestito più elevati rallenterebbero l’attività economica e riporterebbero l’inflazione al suo obiettivo del 2%. Obiettivo che sembra ancora lontanissimo, visto che il tasso di inflazione annuale ha raggiunto il 7,6% a luglio, ma la Bank of Canada ha intenzione di andare avanti con la sua politica e dovrebbe annunciare un altro rialzo dei tassi di interesse sovradimensionato il prossimo 7 settembre.

BMO prevede che la banca centrale canadese aumenterà il tasso di interesse di tre quarti di punto percentuale, ma Douglas Porter, capo economista di BMO, sostiene che non sarebbe sorpreso se la stessa Bank of Canada opterà per un aumento dei tassi più aggressivo. “Penso – ha detto a CTV – che in un certo senso la banca centrale canadese voglia tenere il mercato un po’ in allerta. E penso che voglia anche dimostrare che intende essere dura con l’inflazione”, ha aggiunto Porter. Quello che è certo – fatti alla mano – è che finora l’inflazione è rimasta alle stelle e che le rate dei mutui (a tasso variabile) sono aumentate, con gravi disagi per le famiglie già alle prese con i continui aumenti dei prezzi.

Sempre secondo il rapporto di Statistics Canada, però, i salari sono aumentati del 2% nel secondo trimestre, con l’Ontario e l’Alberta che hanno contribuito maggiormente all’aumento nazionale. Statistics Canada afferma infatti che la crescita salariale delle province atlantiche per il trimestre è stata quasi il doppio del tasso nazionale.

Mentre il reddito disponibile delle famiglie è aumentato, il loro tasso di risparmio è sceso dal 9,5 per cento nel primo trimestre al 6,2 per cento, in gran parte a causa dell’inflazione. Tuttavia, il tasso di risparmio rimane ben al di sopra dei livelli pre-pandemia, che era del 2,7% alla fine del 2019. “Sebbene queste stime suggeriscano una resilienza in corso nei risparmi netti delle famiglie, le pressioni inflazionistiche sui consumi e le tendenze nella retribuzione dei dipendenti saranno probabilmente determinanti-chiave dei risultati futuri”, afferma l’agenzia nel suo rapporto.

Foto di Scott Graham da Unsplash

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