Canada

Braccio di ferro su Boissonnault, crollo dei sondaggi per i liberali

TORONTO – Nuovo tracollo del Partito Liberale nei sondaggi. A certificarlo è Abacus Data, che ha realizzato un’indagine demoscopica per carpire gli umori dell’elettorato canadese anche alla luce dello scandalo che ruota attorno all’ormai ex ministro Randy Boissonnault. Lo studio infatti è stato realizzato dal 14 al 19 novembre, quando la controversa vicenda è esplosa alla House of Commons prima dell’epilogo che si è consumato mercoledì, con le dimissioni del ministro avvallate da Justin Trudeau.

Stando ad Abacus, se si votasse in questo momento il Partito Conservatore guidato da Pierre Poilievre raggiungerebbe quota 43 per cento, assicurandosi così non solo la vittoria alle urne, ma anche un’abbondante maggioranza parlamentare. I liberali, al contrario, sono in caduta libera.

Secondo il sondaggio, i grit scendono al 21 per cento, stessa percentuale registrata dall’Ndp di Jagmeet Singh: se dovesse essere questo il responso delle urne, liberali e neodemocratici sarebbero coinvolti in un testa a testa per diventare opposizione ufficiale alla Camera. Per il primo ministro il quadro che emerge dall’indagine demoscopica è davvero sconsolante. Il Partito Liberale, infatti, si trova ad inseguire in tutte le Province.

In alcune aree del Paese il sondaggio condanna i liberali alla totale irrilevanza politica: in British Columbia, ad esempio, i grit non vanno oltre il 15 per cento delle intenzioni di voto, in una provincia dove storicamente sono molto competitivi. Nelle Praterie – Alberta, Saskatchewan e Manitoba – le intenzioni di voto scendono addirittura al 13 per cento, mentre in Ontario – dove molto spesso si gioca l’esito finale delle elezioni – il livello del consenso non supera il 24 per cento, contro il 47 per cento del partito di Poilievre.

Non diversi i rapporti di forza nelle Province Atlantiche – Nova Scotia, New Brunswick e Prince Edward Island – che rappresentano un tradizionale feudo liberale e che in passato sono sempre state un decisivo serbatoio di consenso elettorale per i grit: qui il partito di Trudeau raggiunge a malapena il 29 per cento, mentre i conservatori salgono al 40 per cento.

In Quebec, poi, assistiamo al sorpasso dei conservatori sui liberali per il secondo posto, visto che la maggioranza relativa come sempre viene detenuta dal Bloc Quebecois al 36 per cento.

A questo scenario, un ulteriore elemento getta un’ombra sulle reali chance di rimonta dei liberali in vista delle elezioni federali del prossimo anno. Secondo Abacus Data, infatti, se si toglie il Quebec il Partito Liberale diventa la terza forza politica del Paese, con il 21 per cento delle intenzioni di voto, contro il 48 per cento del Partito Conservatore e il 23 per cento dei neodemocratici.

Ora sarà interessante capire se e come muteranno i rapporti forza a Ottawa anche alla luce delle dimissioni forzate di Boissonnault, in una vicenda destinata a riservare altre sorprese non piacevoli per il primo ministro.

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