Canada

Quarto trimestre del 2023 positivo: il Canada evita la recessione

TORONTO – Il Canada non è in recessione. La conferma è arrivata ieri con la presentazione dei dati ufficiali relativi al Prodotto interno lordo dell’ultimo trimestre del 2023: ebbene, smentendo le previsioni pessimistiche – e forse un po’ troppo frettolose – fatte dagli analisti a gennaio, la nostra economica non solo non ha subito un’ulteriore contrazione, ma è addirittura cresciuta dell’1 per cento. Visto che il terzo trimestre dello scorso anno si era chiuso in negativo – valore definitivo meno 0,5 per cento rispetto al previsto 1,1 per cento – un eventuale calo del Pil anche negli ultimi tre mesi del 2023 avrebbe determinato la cosiddetta recessione tecnica, che avviene appunto dopo due trimestri in negativo.

A dare una spinta al nostro Prodotto interno lordo nell’ultima parte dello scorso anno sono state le esportazioni, che hanno viaggiato a una velocità molto superiore a quella messa in preventivo, mentre segnali positivi sono giunti anche da altri comparti della nostra economica che avevano segnato preoccupanti battute d’arresto durante i primi mesi del 2023.

I dati di ieri pubblicati da StatsCan smentiscono in parte anche le previsioni fatte da Bank of Canada, che aveva già messo in preventivo un ultimo trimestre a crescita zero. Nella sostanza i nuovi numeri non spostano di tanto la reale situazione economica del Paese: ma è evidente che almeno eviteremo i contraccolpi dell’effetto psicologico del trovarci nel bel mezzo di una recessione tecnica, e questo potrebbe aiutarci a lasciare alle spalle le difficoltà vissute lungo tutto il 2023. In particolare, la crescita è stata zavorrata dall’inflazione fuori controllo, in particolare riguardo i prezzi dei beni alimentari, con il crollo del potere di acquisto delle famiglie in parte anche per la politica di rialzo dei tassi d’interesse della Banca Centrale canadese che ha determinato la crescita dei mutui e delle altre forme di prestito creditizio.

Secondo la maggioranza degli analisti, l’abbassamento dell’inflazione e il futuro taglio dei tassi d’interesse favoriranno la crescita della nostra economia a partire dall’estate, con il consolidamento del Pil nella seconda metà di questo 2024.

Resta ora da capire quali saranno le prossime mosse di Bank of Canada. Il governatore Tiff Macklem in più di un’occasione ha lasciato capire che sul fronte dei tassi non vi è alcuna fretta: in questa fase la parola d’ordine rimane quella della prudenza. Se nei prossimi mesi continuerà il costante calo del costo della vita, allora Bank of Canada attiverà a partire dall’estate una strategia di progressivo abbassamento dei tassi d’interesse. Ma allo stesso tempo – ha ribadito Macklem – non vi sarà alcuna scelta azzardata che possa in qualche modo mettere in pericolo i progressi così faticosamente raggiunti negli ultimi mesi nella lotta all’inflazione che, è giusto ricordare, non ha investito solamente in Canada, ma tutti i Paesi occidentali dal 2022.

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