Ontario

Ancora lezioni online:
scoppia la polemica

TORONTO – La didattica a distanza è qui per rimanere un altro anno o forse più. Non è stato affatto accolto di buon grado l’annuncio del ministro della Pubblica Istruzione Stephen Lecce che ha confermato che da settembre l’insegnamento online sarà una opzione in tutte le scuole dell’Ontario.

Sindacati degli insegnanti e genitori in primis, stanno manifestando grande preoccupazione per la decisione che potrebbe essere l’inizio di un cambiamento permanente con gravi implicazioni per studenti e lavoratori.

La Elementary Teachers’ Federation of Ontario (ETFO) teme che il cambiamento devierà i fondi dall’apprendimento in presenza a quello virtuale ed indebolirà il sistema di istruzione pubblica. “In un momento in cui la massima priorità educativa dovrebbe essere quella di garantire che le scuole in tutto l’Ontario rimangano aperte in modo sicuro per l’apprendimento in presenza, il governo del Premier Doug Ford sta pianificando di rendere l’apprendimento virtuale permanente”, ha affermato il presidente dell’ETFO Sam Hammond. Servono in sostanza scuole sicure, non didattica a distanza.

Nonostante psicologi, pediatri ed esperti dello sviluppo dei ragazzi ribadiscano da mesi l’importanza dell’apprendimento in presenza che contribuisce alla formazione, alla crescita e al benessere mentale dei bambini, la didattica a distanza trova ancora posto nel futuro della scuola del governo Ford.

Non si schiera a favore dello studio online neppure Harvey Bischof, presidente della Ontario Secondary School Teachers ’Federation (OSTF), secondo cui l’apprendimento online ha ampliato le disuguaglianze tra gli studenti. “Non ci resta che chiederci perché un governo che afferma di essere impegnato nell’equità scelga di promuovere un modello didattico che crea condizioni di apprendimento ingiuste per gli studenti”, ha detto.

Ma mentre i sindacati sciorinano un lungo elenco di fattori negativi legati alla didattica a distanza il governo Ford prosegue per la sua strada e oltre a informare i genitori che per il prossimo anno scolastico sarà possibile scegliere se mandare i figli a scuola o farli seguire le lezioni virtualmente da casa, strizza l’occhio alla eventualità di proseguire con questa opzione anche negli anni futuri.

Un piano di apprendimento online permanente ha sollevato problemi per la prima volta a marzo, quando il governo ha condiviso con le parti interessate una bozza che delineava diverse opzioni, tra cui l’apprendimento remoto sincrono e un modello online indipendente per studenti della scuola secondaria gestito da TVO e TFO.

“Intanto l’annuncio aiuterà i genitori e gli studenti a prepararsi per l’anno scolastico 2021-2022 e darà ai provveditorati il tempo di pianificare tutte le contingenze – ha affermato Lecce – il chief medical officer of health continuerà ad analizzare informazioni, dati e quant’altro e darà i suoi consigli al governo”.

Una portavoce di Lecce non ha commentato su eventuali piani permanenti per l’apprendimento online, ma ha detto che il governo desidera che i bambini frequentino le scuole. “I genitori meritano una scelta il prossimo settembre, poiché continuiamo ad affrontare l’incertezza come conseguenza di questa pandemia globale”, ha detto Caitlin Clark.

Didattica a distanza a parte, le domande che rimangono senza risposta sono tante: non è affatto chiara la mossa del governo di stanziare 2 miliardi di dollari ai provveditorati per migliorare programmi e costi legati al funzionamento delle scuole.

La didattica a distanza rimane uno dei punti di attrito tra insegnanti e genitori da un lato e governo Ford dall’altro: c’è voluta la pandemia di Covid per sdoganare questa forma di studio. Ora il governo lancia segnali preoccupanti: la didattica a distanza potrebbe rimanere nelle scuole in modo permanente.

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