Toronto

Ana Bailão: è lei
la grande sconfitta

TORONTO – È lei la grande sconfitta di queste elezioni: Ana Bailão. È lei, perché aveva tutte le carte in regola per vincere, dalla prima all’ultima, ma forse non è riuscita a giocarle bene, pur essendo evidente che lei, personalmente, ce l’ha messa tutta. Ma quali erano i suoi assi nella manica?

Innanzitutto, i precedenti politici. È stata consigliera comunale di Toronto dal 2010 al 2022, vincendo tre elezioni consecutive (2010, 2014 e 2018) e rinunciando a candidarsi nel 2022; è stata vicesindaco di Toronto dal 2017 al 2022. Inoltre, durante i suoi mandati ha fatto parte del Comitato Esecutivo ed è stata presidente del Comitato per la Pianificazione e l’Edilizia Abitativa, lavorando a lungo su questioni abitative (il suo portafoglio di vicesindaco includeva la responsabilità per gli alloggi), posizioni-chiave vista l’importanza e la delicatezza dei settori gestiti.

Poi, gli endorsements. Durante la campagna elettorale, ne ha collezionati moltissimi e dei più svariati, alcuni dei quali piuttosto pesanti: il sindaco dimissionario John Tory, la vice-sindaca uscente Jennifer McKelvie, otto consiglieri comunali in carica, due ex sindaci di Toronto e quattro ex consiglieri comunali, una parlamentare provinciale e due ex parlamentari provinciali, undici parlamentari federali e poi, ancora: sindacati del pubblico e soprattutto sindacati del privato, in particolari quelli dei settori delle costruzioni (Carpenters e Liuna in primis). E pure un giornale: il Toronto Star.

Infine, le origini: Ana Bailão è nata il 10 agosto 1976 a Vila Franca de Xira, in Portogallo, ed è un’ex residente di Alenquer. La sua famiglia si è trasferita in Canada e si è stabilita a Davenport quando aveva 15 anni (e qui a Toronto ha frequentato la West Toronto Collegiate e l’Università di Toronto, dove ha conseguito una laurea in Sociologia e Studi Europei). Portoghese e Canadese doc, dunque: avrebbe dovuto avere dalla sua parte l’intera comunità portoghese torontina, una delle più numerose.

Nonostante questo “volume di fuoco”, Ana Bailão ha concluso al secondo posto, vicina ad Olivia Chow (235.175 voti contro i 269.372 della vincitrice) ma dietro di lei. Ana era l’unica a poter contrastare l’allegra macchina da guerra di Olivia: entrambe con un passato politico, con tanti endorsements, immigrate, esponenti di minoranze e donne. Ana, dicevamo, ce l’ha messa tutta e l’unico rammarico che può avere è che al “centro”, dove era posizionata, c’erano troppi candidati di peso. Se fosse stata l’unica, le cose sarebbero – forse – andate diversamente. Comunque congratulazioni. A vinti e vincitori.

Nella foto in alto, Ana Bailão con i suoi volontari (da Twitter – @anabailaoTO)

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