Canada

Oltre 30mila morti
di Covid-19 in Canada

TORONTO – Contagi alle stelle e più di trentamila morti di Covid-19 in tutto il Canada dall’inizio della pandemia: sono i tristi dati di ieri, negativi su tutti i fronti.

Partiamo dall’Ontario, che ha riportato il conteggio giornaliero più alto di nuovi casi in sette mesi. La provincia ha infatti registrato 2.421 nuove infezioni (il 53% delle quali di variante Omicron), con un aumento impressionante rispetto ai 1.808 casi di mercoledì e il numero più alto di casi in un solo giorno dallo scorso 15 maggio, quando erano stati segnalati 2.584 nuovi casi. All’inizio di questa settimana, erano stati registrati 1.476 nuovi casi lunedì, 1.536 martedì e 1.429 mercoledì.

Poiché i casi continuano ad aumentare costantemente, la media mobile delle infezioni giornalieri calcolata su sette giorni è salita a 1.676: una settimana fa era a 1.055. Cresce ancora anche il tasso di positività: con gli oltre 54.700 test elaborati nelle ultime 24 ore, il tasso è adesso al 7% (una settimana fa era al 3,5%).

Secondo i dati del Ministero della Salute dell’Ontario, dei casi di ieri 1.530 riguardano persone completamente vaccinate, 686 non vaccinate, 72 parzialmente vaccinate e 133 con uno stato vaccinale sconosciuto.

Gli individui non vaccinati, che costituiscono circa il 23% della popolazione totale dell’Ontario, rappresentano oggi il 28% di tutti i casi.

Ieri, in provincia sono state somministrate 137.803 dosi di vaccino e finora oltre l’85% degli abitanti dell’Ontario di età superiore ai cinque anni ha ricevuto almeno una dose di vaccino, mentre quasi l’81% ne ha ricevute due.

Come abbiamo scritto nell’edizione di ieri, l’Ontario ha annunciato un piano per accelerare la somministrazione delle terze dosi (o “booster”): da lunedì, potranno riceverla tutte le persone di età superiore ai 18 anni e senza aspettare i sei mesi dalla seconda dose perché ne basteranno tre. Si spera in una rapida crescita delle vaccinazioni con terza dose che finora sono a poco più di 1,4 milioni.

Registrati, ieri, anche altri nove decessi che portano il bilancio delle vittime della provincia, da inizio pandemia, a quota 10.102. In tutto il Canada, invece, ieri è stata superat la soglia dei 30mila morti da inizio pandemia: 30.008.

Passando alla distribuzione territoriale dei casi dell’Ontario, nella Greater Toronto Area, Toronto ha registrato 505 nuovi casi, mentre 153 sono stati segnalati nella regione di Peel, 143 a York, 112 a Halton e 97 a Durham. Altrove in Ontario, sono stati segnalati 206 nuovi casi a Ottawa, 190 a Kingston, Frontenac e Lennox & Addington Public Health e 115 a Niagara.

Sul fronte degli ospedali, ci sono 328 persone ricoverate e 165 di esse sono in terapia intensiva. 141 dei pazienti in terapia intensiva non sono completamente vaccinati o hanno uno stato di vaccinazione sconosciuto e 24 sono completamente vaccinati.

Ieri altre 1.013 persone sono guarite dal virus: sono adesso 14.065 i casi attivi (quelli noti) in ​​tutta la provincia.

Intanto, ieri l’Ontario Science Table è tornato a fare pressione sul governo provinciale, ribadendo che la provincia potrebbe “vedere da 5.000 a più di 10.000 casi giornalieri di Covid-19 e mettere in seria difficoltà gli ospedali entro gennaio, con 600 pazienti nelle unità di terapia intensiva e numeri-record di casi giornalieri, se non arriveranno restrizioni immediate sulla capacità interna dei locali”.

“Senza un pronto intervento, l’occupazione in terapia intensiva potrebbe raggiungere livelli insostenibili all’inizio di gennaio”, hanno detto ieri gli esperti, con il dottor Adalsteinn Brown, preside della Dalla Lana School of Public Health dell’Università di Toronto, che ha detto ai giornalisti che sta arrivando “la peggiore ondata della pandemia finora”.

Gli esperti esortano dunque la provincia a ridurre immediatamente la capacità in tutti gli ambienti interni nonché ad aumentare la distribuzione di test rapidi alla popolazione.

“Forti misure aggiuntive di salute pubblica (almeno il 50% in meno di contatti) e forti campagne di richiamo (250.000 al giorno) potrebbero smussare l’ondata di Omicron. Maschere di alta qualità, distanza fisica al chiuso, migliore ventilazione e maggiore accesso ai test rapidi possono aiutare a guadagnare tempo affinché i booster (cioè le terze dosi) abbiano effetto”, hanno detto gli esperti. Il vaccino, infatti, resta l’unica vera arma specie contro le ospedalizzazioni – come dimostrano le tabelle diffuse ieri dallo Science Table, fra le quali quella in alto – e con le terze dosi la situazione potrebbe migliorare. Con uno sforzo di questo tipo e più booster, gli esperti suggeriscono che la provincia potrebbe mantenere l’occupazione in terapia intensiva tra 300 e 325 pazienti-Covid entro il 1° gennaio.

Anche se Omicron risulta causare il 25% in meno di casi gravi, come è stato osservato in uno studio preliminare sudafricano, l’occupazione in terapia intensiva potrebbe avvicinarsi a 500-600 entro gennaio se non verranno adottate ulteriori misure e i tassi di vaccinazione rimarranno al loro ritmo attuale. “La variante Omicron è 6,1 volte più trasmissibile di Delta”, hanno detto gli esperti. E “non c’è tempo da perdere”.

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