Ontario

Riparte la didattica a distanza
ma non per tutti

TORONTO – Con lo Spring Break che si è concluso, per gli studenti di tutto l’Ontario ieri è ripresa la didattica a distanza. Non per tutti, però.

Ai soliti problemi organizzativi dettati dallo studio online si sono aggiunti anche problemi di carattere tecnico a causa di una massiccia interruzione del servizio che ha colpito i clienti di Rogers e Fido in gran parte dell’Ontario ma anche in alcune aree della British Columbia e della Prince Edward Island.

Non sono neppure iniziate ieri le lezioni online di molti studenti dal momento che i problemi sono stati riscontrati già dalla mezzanotte.

“Si prega di notare che l’interruzione intermittente del servizio Rogers può interessare i dispositivi LTE in prestito dagli studenti e i dispositivi mobili del personale”, si è premurato di twittare il Toronto District School Board (TDSB).

Tanti i genitori che hanno manifestato tutto il loro malcontento per questa inaspettata rogna. “I bambini devono seguire le lezioni online il collegamento va e viene!”, ha detto al culmine dell’esasperazione una mamma mentre un altro genitore ha puntato il dito contro Rogers. “Va e viene? Ma quale collegamento intermittente, non c’è nessun collegamento!”, è stato il commento.

Molte classi virtuali ieri sono state dimezzate a causa dell’impossibilità di collegarsi con i compagni e con l’insegnante di coloro che per le comunicazioni senza fili, la televisione via cavo, telefonia fissa e internet si affidano alla compagnia di telecomunicazioni con sede a Toronto.

I genitori contrariati lo sono stati di certo, per quel che concerne i ragazzi potrebbe non essere stato così. Quello di ieri è stato un altro giorno di vacanza che si va ad aggiungere al lungo elenco dei giorni di scuola persi da quando la pandemia è entrata prepotentemente nella vita di tutti noi.

Proprio per il dilagare dei contagi, dopo aver assicurato che ieri i bambini che frequentano in presenza avrebbero varcato la soglia della propria scuola, il governo ha improvvisamente cambiato registro ed ha optato per la chiusura di tutte le scuole della provincia fino a data da comunicare.

Intanto c’è già chi scommette che per quest’anno sui banchi i bambini non torneranno più. E se da un lato rimanere al sicuro tra le quattro mura di casa protegge dall’eventualità di poter contrarre una infezione, dall’altro non giova ai bambini la mancanza di socializzazione con i compagni di classe e gli amici, la possibilità di giocare e godere della compagnia reciproca.

A lanciare l’allarme per i problemi inerenti la salute mentale dei più piccoli catapultati in una realtà completamente diversa da quella conosciuta, sono numerosi psicologi e pediatri. “I bambini devono andare a scuola”, dicono in coro.

“È troppo pericoloso, le scuole al momento non sono sicure”, ribadiscono i sindacati degli insegnanti preoccupati per la salute di docenti e ragazzi.

Il governo Ford, pur se convinto di aver implementato tutte le misure di prevenzione per debellare la trasmissione del virus, ha chiuso le scuole.

Ed ora dopo il disguido causato da Rogers, per molti ragazzi la ripresa delle lezioni a distanza avverrà – si spera – oggi.

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