Canada

Vertice Carney-premier: focus sulle priorità del Paese

TORONTO – Identificare quei progetti infrastrutturali che potrebbero avere un maggiore impatto sull’intera economia nazionale. È questo l’obiettivo dichiarato del vertice di oggi a Saskatoon tra Mark Carney (nella foto sopra, dalla sua pagina Twitter X) e i premier delle Province canadesi. Il primo ministro, nell’organizzare il summit tra i due livelli di governo, ha chiesto esplicitamente ad ognuno dei leader provinciali di redigere una lista di cinque progetti specifici prioritari per lo sviluppo economico del Canada: nel summit la discussione verterà proprio su questo, con la possibilità di trovare un terreno comune per poter mettere questi progetti in una corsia preferenziale e accelerarne la realizzazione.

Il meeting peraltro è stato proprio convocato in una fase di estrema incertezza a causa della guerra commerciale in corso con gli Stati Uniti. Il governo federale, da questo punto di vista, vuole stimolare l’economia interna, magari passando anche attraverso pesanti investimenti nelle infrastrutture che potrebbero avere un determinato peso nel benessere generale del Paese.

Alla vigilia dell’incontro di Saskatoon, il premier dell’Ontario Doug Ford ha confermato come nella sua personalissima lista ci sarà il sostegno dell’esecutivo federale per lo sviluppo della Ring of Fires, un territorio 500 chilometro a Nord di Thunder Bay particolarmente ricco di minerali e terre rare. Sono ormai più di vent’anni che i vari governi dell’Ontario hanno cercato di sviluppare l’intera area, senza riuscirci e questo per vari motivi: le lungaggini burocratiche, la necessità di valutare l’impatto ambientale su questi territori e la mancanza di un accordo concreto con le Firts Nations che abitano su quei territori. Un secondo elemento che sarà proposto da Ford è quello della costruzione di oleodotti. “Non possiamo – ha detto il premier – più dipendere dagli Stati Uniti, dobbiamo raggiungere l’indipendenza energetica”.

Su questo per Carney la strada sarà davvero in salita, anche perché per andar avanti dovrà raggiungere un sostanziale consenso tra i vari premier, che partono da posizioni molto lontane. La premier dell’Alberta Danielle Smith, ad esempio, è da sempre promotrice della costruzione di oleodotti per il trasporto del greggio prodotto nella sua provincia. Ma il premier del Quebec Francois Legault si è sempre opposto, anche se è da dire che nelle ultime settimane si sono registrate delle aperture in tale senso, ma nulla di definitivo.

Sono comunque tanti i nodi da sciogliere, a partire dal malessere verso il governo federale nelle Praterie – con i pericolosi venti secessionistici che soffiano in Alberta – alle diverse esigenze delle varie Province, che molto raramente coincidono. C’è infine da programmare l’eliminazione delle barriere commerciali interprovinciali, con il governo federale che ha fissato al primo luglio la scadenza per presentare un disegno di legge che vada in quella direzione. Insomma, tanta carne al fuoco che fa crescere il clima d’attesa.

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