Il Commento

Un branco di ratti alla guida delle scuole cattoliche    

TORONTO – Alcuni possono avere una disputa con il Cattolicesimo, per ragioni che solo loro possono esprimere. Giusto così. Tuttavia, esso è una guida per le interazioni sociali e politiche e per il comportamento collettivo, e ha dimostrato di essere uno standard prezioso per costruire società con fondamenta durature.

La sua “etica”, regole di comportamento, potrebbe non essere di gradimento di tutti, ma è un fattore chiave nel “costruire la squadra”. I revisionisti potrebbero preferire scartarla. Tuttavia, il suo valore sociale-politico è sancito dalla Costituzione, nel principio del giusto processo, nella legge sull’Istruzione pubblica, nel Codice dei diritti umani e nel memorandum d’intesa tra l’ufficio del procuratore generale dell’Ontario e tutte le istituzioni quasi governative che supervisiona ai sensi dell’imperativo costituzionale.

Inoltre, nessuno è obbligato a “unirsi a quella squadra”. Ci sono alternative. Una volta “aderito”, però, l’unico arbitro, il magistero – riconosciuto nella legge (laica e canonica) di ciò che significa essere cattolici – è il vescovo, il rappresentante papale, a livello locale.

Non può essere un gruppo sporadico monotematico.

Solo lui determina cos’è un’istituzione cattolica autorizzata a diffondere il suo messaggio ed a plasmare i suoi meccanismi didattici. L’autorità del vescovo si estende alle “scuole cattoliche”. È giunto il momento che il Cardinale eserciti la leadership, nel suo uso, e si riprenda il controllo del sistema scolastico cattolico prima che il sistema si perda per sempre.

Il Ministro dell’Istruzione, qualunque cosa possa pensare, non ha alcuna autorità in legge per agire in maniera da sminuire l’autorità del Vescovo sulle scuole cattoliche. E, certamente, nemmeno i fiduciari scolastici eletti a livello locale – che, tra l’altro, giurano fedeltà a quell’ “etica” ed al magistero – hanno alcuna autorità concorrenziale.

Neanche la fosca organizzazione, Progress Toronto (PT). Questo è una specie di movimento politico laico autoproclamatosi “illuminato” (progressive) nel centro città di Toronto. È finanziato quasi esclusivamente con fondi di derivazione pubblica.

Con tutta la deferenza ad Andrea Horwath, sembra funzionare come un’organizzazione affiliata politicamente all’NDP. I loro colori sono NDP, la loro leadership è NDP. Proprio come l’ala “Waffle” (meno l’intelletto) del Partito dei primi anni Settanta, assomiglia alla “coda che comanda il cane”. La loro bandiera è l’Arcobaleno addobbato in tutta la loro letteratura. Selezionano e promuovono i propri candidati PT per le elezioni.

E si sono infiltrati nel Toronto Catholic District School Board (TCDSB). La loro arma preferita è la manipolazione del codice dei diritti umani per lanciare insulti scurrili, per di. amare e per fare umiliare persone di parere diverso.

Ora, si risentono del fatto che uno dei loro colleghi del TCDSB abbia denunciato la loro ipocrisia e stia cercando giustizia attraverso il tribunale divisionale per il loro disprezzo verso il giusto processo, la giustizia naturale e il diritto amministrativo. Peggio ancora, si lamentano del fatto che sia sostenuto da una campagna di “crowdfunding” per finanziare la procedura ed affrontare i costi per ottenere un trattamento equo e giusto.

Hanno iniziato il loro contrattacco prima che la questione sia decisa dal tribunale: imbrattare e mettere a tacere chiunque sembri difendere i propri princìpi; e perseguitano gli  inserzionisti abbastanza coraggiosi da rispettare la libertà di parola e di stampa. Naturalmente, hanno fatto ricorso ai media “amichevoli” per sfogare la loro rabbia.

A questi modelli ruolo di “virtù progressista”, che puntano il dito della colpevolezza indiscriminatamente, bisogna mostrare “la porta d’uscita”. Il loro leader, la fiduciaria Rizzo, una contravventrice patologica della legge, i codici che regolano il comportamento di condotta e di conflitto d’interesse, è – per almeno tre indicatori oggettivi – illegalmente in carica.

Tra i suoi servitori c’è il fiduciario De Domenico, un ambizioso, tronfio, accusato d’essere misogino ed incallito divulgatore di falsità le cui violazioni del codice di condotta fiduciario riempirebbero il porto di Toronto se la gente cominciasse a scrivere sulla carta. Le azioni del fiduciario Di Pasquale danno alle donnole una cattiva reputazione; la presunzione vuota dimostrata dal fiduciario Li Preti ha raggiunto dimensioni leggendarie.

Queste sono le persone che sostituirebbero la guida del Cardinale sull’etica cattolica. Pertanto, hanno giurato fedeltà a lui e alla Chiesa tre settimane fa. Ora sfidano lui e la Chiesa ogni giorno. Ci stiamo avvicinando in Ontario, purtroppo, al momento “ora o mai più”, Vostra Eminenza.

Abbiamo chiesto ai fiduciari un commento prima di andare in stampa, senza ricevere risposta.

PER LEGGERE I COMMENTI PRECEDENTI: https://www.corriere.ca/il-commento

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