Canada

Trudeau inizia a perdere terreno anche a Toronto e Vancouver

TORONTO – Il Partito Liberale non solo è in difficoltà nei sondaggi a livello nazionale, ma la crisi del consenso si sta estendendo a macchia d’olio anche in quei distretti considerati sicuri. È quanto emerge dall’istantanea scattata da un sondaggio presentato ieri da Nanos Research secondo il quale il partito di Justin Trudeau inizia a perdere terreno a Toronto, a Vancouver e a Ottawa, in quelle circoscrizioni elettorali in mano a un deputato liberale e che storicamente rappresentano feudi grit.

Se si dovesse votare in questo momento, i conservatori di Pierre Poilievre raggiungerebbe tranquillamente quota 40 per cento, con un guadagno del 6,3 per cento rispetto all’ultima tornata elettorale federale del 2021. Al contrario i liberali perderebbero il 7,9 per cento del consenso, scendendo al 24,7 per cento. Piccoli ma significativi segnali di crescita dell’Ndp guidato da Jagmeet Singh, che evidentemente inizia a capitalizzare sulle difficoltà del Partito Liberale e sale al 20,6 per cento, con il 2,8 per cento di voti in più rispetto alle ultime elezioni. Il Bloc Quebecois si ferma al 7,4 per cento, i Verdi di Elizabeth May salgono al 5,1 per cento, mentre si registra un crollo del People’s Party di Maxime Bernier, che se si votasse in questo momento scenderebbe all’1,3 per cento, con una contrazione del 3,6 per cento rispetto al voto di tre anni fa.

Ma come dicevamo, il nuovo grattacapo per il primo ministro arriva dall’erosione del consenso nelle grandi aree metropolitane del Paese, che in sostanza gli hanno garantito la vittoria piena del 2015 e i due governi di minoranza scaturiti dalle “vittorie dimezzate” del 2019 e del 2021.

Secondo Nanos, infatti, numerose circoscrizioni di Toronto – dove ricordiamolo i liberali hanno fatto l’en plein alle ultime elezioni – sono a rischio: i deputati uscenti in molte zone della città sono in caduta libera, mentre il livello di consenso dei conservatori e dei neodemocratici continua a salire. Un fenomeno questo che si riscontra in altre circoscrizioni della GTA, tra Vaughan, Brampton e Mississauga, così come a Ottawa. Sulla costa pacifica, i collegi di Vancouver sono in pericolo, un riflesso del crollo delle intenzioni di voto che si registra in tutta la British Columbia. Nanos inoltre conferma quanto era già stato messo in luce nelle scorse settimane da altri istituti demoscopici, ovvero il tracollo dei liberali in tutte le Province Atlantiche, anche questa un’area del Paese che tradizionalmente vota e sostiene il Partito Liberale.

Insomma, il quadro è abbastanza fosco per il primo ministro, che ormai da due anni a questa parte è costretto a inseguire i conservatori nei sondaggi e che non riesce, almeno fino a questo momento, a trovare una strategia credibile che porti alla tanta agognata inversione di tendenza. Secondo Nanos, in questo momento, l’unica area considerata relativamente sicura per il Partito Liberale sono i distretti detenuti dai grit a Montreal e in altre piccole sacche del Quebec, tutte le altre circoscrizioni sono in discussione. La chiave di volta per frenare la caduta nei sondaggi potrebbe arrivare dal prossimo budget federale, ma anche questa è una storia ancora tutta da scrivere.

In alto, un seggio elettorale (foto: Elections Canada)

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