Toronto

Attacchi inutili a Olivia Chow,
è sempre lei
il candidato da battere

TORONTO – Da uno contro tutti a tutti contro uno. Sono bastati un paio di sondaggi che davano Olivia Chow (nella foto sopra) in testa alle intenzioni di voto degli elettori di Toronto a far coalizzare – si fa per dire – gli aspiranti sindaci contro l’ndippina. Non c’è stato dibattito o annuncio dei candidati di spicco – Mark Saunders, Josh Matlow, Ana Bailão, Anthony Furey, Mitzie Hunter e Brad Bradford – nei quali il nome della Chow non compariva.

Attaccare la vedova di Jack Layton, è stato il modo con cui ogni pretendente alla poltrona di primo cittadino, ha cercato di affossare il suo vantaggio in tutte, ma proprio tutte, le ricerche di mercato condotte nei mesi scorsi. Nonostante il suo nome circolasse tempo prima, la Chow si è candidata ufficialmente il 17 aprile e da subito è diventata l’avversario da battere, l’ostacolo, la spina nel fianco.

Con lievi sfumature la domanda posta alla Chow è stata sempre la stessa: “Quanto, esattamente, aumenterai le tasse sulla proprietà?”. Non una ma innumerevoli volte. Cosa dimostra, in sostanza, questa linea adottata dagli altri papabili a sindaco? Che i suoi avversari hanno stabilito che le loro speranze si basano interamente sull’attaccare Chow e attaccarla su un punto specifico – i potenziali aumenti delle tasse – per affossare i favori della maggior parte dell’elettorato.

Ma quella che in sostanza è stata una vera e propria crociata anti-Chow, stando ai rilevamenti, non ha dato i risultati sperati. Al pari di una roccia, il suo
vantaggio significativo sugli altri candidati, non si è sgretolato neppure un po’. Lei, del resto, non si è scomposta, non si è fatta intimorire e ha continuato a ribadire quali sono le sue priorità qualora diventasse sindaco di Toronto.

A soli tre giorni dal voto, Olivia Chow continua ad essere il candidato da battere. La linea anti-Chow adottata dai suoi avversari non ha dato i risultati sperati. E lei continua ad essere il sindaco che una larga fetta dei residenti di Toronto vorrebbero vedere a City Hall.

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