Olimpiadi

Tita e Banti
spiegano le vele nell’oro:
un altro trionfo azzurro

TOKYO – La medaglia d’argento era già sicura, ma Ruggero Tita e Caterina Banti non si sono certo accontentati: grazie al sesto posto nella Medal race dei Nacra 17, i due azzurri conquistano una storica medaglia d’oro, la quinta della spedizione azzurra a Tokyo 2020, senza lasciare scampo agli unici altri pretendenti per il metallo più prezioso, gli inglesi Anna Burnet e John Gimson. La regata del duo azzurro è tatticamente perfetta: già dalla partenza, che ha visto la squalifica della Germania per partenza anticipata, Tita e Banti marcano stretti i due britannici mantenendosi sempre fra la sesta e l’ottava posizione.

La coppia mista azzurra – già campione del mondo nel 2018 e detentrice di tre titoli europei – non rischia nulla dopo il dominio nelle prime undici regate, sfatando così quella che pareva una maledizione per la vela italiana, scottata nei giorni scorsi dalle delusioni di Mattia Camboni negli RSX e Silvia Zennaro nei Laser Radial.

Nei quattro lati di gara i britannici provano a dare uno stacco e a ‘smarcarsi’ dagli azzurri, ma non riescono ad andare oltre il quinto posto finale: troppo poco per contendere la medaglia d’oro a Tita e Banti, che passano sul traguardo appena dietro, al sesto posto della regata vinta dall’Argentina, e mettono il sigillo sulla medaglia d’oro.

Britannici secondi, il duo tedesco non soffre la squalifica e chiude con la medaglia di bronzo. Per la vela italiana è il primo oro addirittura da Sydney 2000, quando Alessandra Sensini conquistò l’oro olimpico nella classe Mistral. “È stato un lavoro costruito in 5 anni. Siamo fieri di quanto abbiamo fatto. Un’emozione grandissima. Il campo di regata si adattava bene alle nostre capacità”. Così Ruggero Tita, il 29enne velista originario di Rovereto, ha commentato il trionfo ottenuto insieme alla 34enne romana Caterina Banti.

“È stata premiata la nostra costanza – gli ha fatto eco Caterina – ci siamo trovati fin dall’inizio in barca. Il nostro punto di forza e che siamo super coordinati e sincronizzati. Ci sono stati anche momenti difficile ma abbiamo sempre dato il massimo”.

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