Il Commento

Ironie della vita in Canada nel weekend di Pasqua

TORONTO – La Settimana Santa è la settimana più sacra dell’anno per i cristiani praticanti e, si potrebbe azzardare con una certa legittimità, per i cristiani cattolici in particolare. Il Venerdì Santo, che precede la Domenica di Pasqua, è, anche per i cattolici non praticanti, il giorno più importante dell’anno per la loro religione. Sembra essere sfuggito all’attenzione del primo ministro e del suo staff – non c’è un messaggio distinguibile dall’ufficio di colui che dice di essere cattolico. Ti chiedi perché?

Ha perso un’occasione d’oro per attirare l’attenzione sul suo sbandierato rispetto per l’uguaglianza religiosa. Deve avere qualcosa a che fare con la “percezione” che cattolici e cristiani siano una minoranza in Canada, nonostante i risultati del censimento 2021. Peggio per lui per aver resistito all’ovvio.

A proposito dell’ovvio… La CBC, l’organo dello stato senza paragone per conoscere il Canada (eufemismo…) non perde mai l’occasione di scaricare sul cattolicesimo e sui fedeli. Nel fine settimana ha riferito che il Papa ha “saltato” gli eventi del Venerdì Santo citando problemi di salute. Hah hah hah… Chiunque abbia familiarità con l’insegnamento o allenamenti sportivi vi dirà che la parola “saltato” è associata a una deliberata violazione delle regole che equivale alla violazione delle convenzioni e degli obblighi. D’altra parte, cosa ci si può aspettare da un medium che pensa ancora che una visita papale speciale, in Canada, nel 2022, per porgere scuse alle Prime Nazioni del Paese debba essere sempre preceduta o seguita dalla domanda “ma, è abbastanza?”.

Che ne dite di non aiutare i canadesi a capire le dinamiche internazionali (difficili nel migliore dei casi, lo so) dietro le questioni in Medio Oriente senza chiamare tutti islamofobici o antisemiti? A Tel-Aviv, in Israele, sembra che si stiano avvicinando a un equilibrio… Non lo so… se si giudica dai loro stessi resoconti di decine di migliaia di persone che scendono in piazza per obiettare alla gestione da parte di Bibi Netanyahu di una situazione che va al cuore della reputazione di Israele in tutto il mondo – una situazione che si sta erodendo rapidamente.

Quasi alla stessa velocità di quella del gruppo organizzato, quasi professionale, di disgregatori che inscenano proteste improvvisate ovunque in nome di… bene… movimenti di protesta perché non cadessero in disuso. Grazie a loro, un aumento di novanta gradi dei costi di sicurezza della polizia può essere giustificato in una città che un tempo era conosciuta come Toronto la Buona.

La polizia è sembrata relativamente ben preparata lo scorso fine settimana, nonostante le “mele di strada” emesse dai loro destrieri. Ancora una volta ci si chiede dove fossero – o di chi stessero seguendo gli ordini – quando il primo ministro italiano Giorgia Meloni ha visitato Toronto su invito del primo ministro Trudeau. È stato lui a cancellare la visita quando quei pro-palestinesi sono scesi alla Ontario Art Gallery?

Quanto è lontano la Palestina da Toronto?…9300 km?

More Articles by the Same Author: