TORONTO – Non si spegne la polemica polemica sulla nuova stretta voluta dal governo dell’Ontario. A partire da ieri è entrato in vigore l’obbligo di rimanere a casa per tutti i residenti dell’Ontario, con due uniche eccezioni: andare a lavorare – per i lavoratori essenziali – e andare nei negozi per i beni di prima necessità, come alimenti e farmaci.
Ma a scatenare l’acceso dibattito è stata la sostanziale mancanza di indicazioni da parte del premier e della ministra Sylvia Jones, Sollecitor General provinciale, su come la polizia potrà applicare il nuovo provvedimento e multare gli eventuali trasgressori.
Non siamo di fronte a un coprifuoco, come quello per esempio in vigore da sabato scorso in Quebec, dove dalle 8 di sera alle 5 di mattina non si può uscire di casa. Non siamo nemmeno di fronte alle restrizioni in vigore in Italia, dove per uscire di casa bisogna scaricare e compilare un’autocertificazione. Si rimane su un terreno abbastanza scivoloso, dove sostanzialmente uno se vuole uscire dalla propria abitazione può farlo senza troppi problemi.
Cambiano semmai i toni, con il premier che ribadisce ancora una volta e sintetizza il nocciolo della nuova misura: “State a casa. Punto. Bisogna rimanere a casa”.
Molte perplessità erano state espresse anche dalle autorità cittadine alla vigilia dell’entrata in vigore della nuova stretta.
Il sindaco John Tory aveva pubblicamente chiesto lumi al premier sulle misure concrete da applicare, il Chief del Toronto Police Service Matthew Pegg aveva stigmatizzato la mancanza di chiarezza. “Vi posso dire – questo il suo ragionamento – che abbiamo riunito il nostro team immediatamente dopo l’annuncio e che abbiamo continuato il dialogo oggi, ma che a causa della mancanza di indicazioni specifiche non possiamo fare altro che attendere”.
Anche leggendo punto per punto il documento ufficiale che attiva l’obbligo di rimanere a casa, restano tanti dubbi. Nella sostanza, cambia poco o nulla rispetto all’insieme delle restrizioni, dei protocolli e delle linee guida già in vigore con il lockdown che attualmente interessa tutta la provincia dell’Ontario.
Un elemento questo sottolineato ieri anche dalla leader dell’opposizione. “Per rallentare il contagio – ha dichiarato Andrea Horwath, segretaria dell’Ndp – dobbiamo avere un premier capace di far rispettare il lockdown. E invece ci troviamo di fronte a una situazione che è del tutto simile a quella della settimana scorsa: non vi è alcuna differenza tra questo lockdown e quello precedente. Si tratta di una mezza misura, dove sono le persone a decidere cosa sia davvero essenziale, con migliaia di nuovi contagiati ogni giorno”.
E dire che era stato lo stesso Ford, la scorsa settimana, ad annunciare l’arrivo di una stretta senza precedenti, di fronte all’impennata dei morti, dei nuovi contagiati e dei ricoverati in terapia intensiva dopo le vacanze natalizie. Dovevano essere misure draconiane, ma in realtà siamo di fronte a cambiamenti minimi, che difficilmente avranno un impatto significativo nella curva epidemiologica.
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