TORONTO – Si è conclusa a Washington la prima sessione di lavori dell’ultima giornata del vertice Nato, ovvero il Consiglio Nordatlantico allargato ai partner dell’Indo-Pacifico invitati al summit: Giappone, Australia, Corea del Sud e Nuova Zelanda. Un summit, questo, che è stato teatro di numerosi attacchi al primo ministro canadese Justin Trudeau dal momento che il Canada sta attualmente spendendo solo l’1,37 per cento in spese militari.
E così, dopo una valanga di critiche da parte degli alleati, in particolare degli Stati Uniti, Trudeau ha annunciato ieri che spera di raggiungere entro il 2032, il parametro di riferimento per gli investimenti militari della NATO, pari al due per cento del prodotto interno lordo dei membri dell’alleanza.
Sebbene il primo ministro non abbia detto esattamente come il governo liberale intenda raggiungere l’obiettivo, sia i suoi ministri della Difesa che degli Affari esteri hanno lasciato intendere per settimane che elementi non valutati e non approvati della nuova politica di difesa spingeranno il paese fino al traguardo del due per cento e forse anche oltre. “Continueremo a esplorare opportunità che aumenteranno ulteriormente la spesa per la difesa e promuoveranno gli interessi strategici del Canada”, ha affermato Trudeau.
Il ministro della Difesa Bill Blair ha ripetutamente affermato negli ultimi mesi che sperava di condividere un piano verificabile con gli alleati della NATO, che hanno espresso sempre più apertamente la loro delusione per l’incapacità del Canada di accelerare i propri investimenti nella difesa.
Ma è una promessa, questa, che al momento non poggia su basi reali. L’annuncio di una tempistica senza dettagli difficilmente placherà le critiche degli alleati, soprattutto ora che alcuni di loro, tra cui la Polonia, chiedono che il parametro di riferimento venga spostato ancora più in alto.
Il governo canadese ha respinto le preoccupazioni annunciando inoltre la sostituzione della sua flotta di sottomarini. Il ministro della Difesa Bill Blair ha dichiarato che il Canada acquisterà fino a 12 sottomarini a propulsione convenzionale, in grado di operare sotto il ghiaccio, cosa che il governo si è impegnato a fare nella sua nuova politica di difesa ad aprile.
Ma ancora una volta non sono stati rilasciati dati concreti come una stima dei costi che avrebbe chiarito agli alleati e ai canadesi quanto il progetto aiuterà a colmare il divario del due per cento.
Gli unici paesi NATO che spendono di più in termini di dollari reali sono Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania, Italia, Polonia e Turchia. Si prevede che 23 dei 32 alleati raggiungeranno l’obiettivo del due per cento quest’anno e il Canada è l’unico paese che non ha presentato un piano per raggiungere quel minimo.
Fen Hampson, professore di Affari internazionali alla Carleton University di Ottawa, ha affermato che il piano avrebbe dovuto essere condiviso prima, “così i nostri partner sanno che facciamo sul serio”. “Siamo chiaramente nel mirino dei politici americani e la narrazione è che siamo l’anello debole della NATO”, ha detto.
Nelle foto, presidenti e primi ministri dei Paesi della Nato che hanno partecipato al summit a Washington (da www.governo.it)