TORONTO – La decisione di chiudere l’Ontario Science Centre su due piedi, nel giro di due ore per la precisione, non è stata accolta favorevolmente. Cittadini, docenti, architetti, tutti si sono coalizzati contro il governo della provincia che avrebbe colto la palla al balzo, ovvero una relazione che mette in luce la necessità di alcune riparazioni, per decretarne la chiusura definitiva. Ultimo della lista è Geoffrey Hinton, 76 anni, che ha dichiarato in un’intervista che i suoi soldi “derivano dalla scienza” e che desidera che tornino a ispirare i bambini a pensare e studiare questa materia in modi che possano innescare futuri successi scientifici.
“Penso che sia una follia chiuderlo. Sono rimasto molto deluso quando ho sentito la notizia. Ci andavo con i miei figli. Penso che sia un posto meraviglioso”, ha detto il professore emerito di informatica all’Università di Toronto.
Nonostante le proteste sempre più accese il governo non sembra avere alcuna intenzione a fare un passo indietro. Doug Ford, che mercoledì si trovava a Mississauga per il Worker Appreciation Day, si è allontanato in tutta fretta per eludere le domande dei giornalisti al riguardo.
Del resto per il governo, che è già alla ricerca di una sede provvisoria per il Science Centre, la chiusura è ormai cosa fatta. E il non voler prendere neppure in considerazione la possibilità di fare un passo indietro non fa che irritare chi spera che la struttura rimanga aperta. “Nessuno crede alle scuse addotte da Ford per giustificare la chiusura definitiva del nostro centro scientifico, sappiamo tutti che si tratta di rendere più allettante l’affare per la sua spa di lusso ad Ontario Place – ha detto senza nascondere la delusione la leader dell’Ndp Marit Stiles – ora vediamo il governo intenzionato a costruire un centro scientifico provvisorio molto più piccolo dell’originale, con costi sconosciuti per il pubblico e nessuna possibilità di apertura per almeno un anno”.
La Stiles è sul piede di guerra. “Riparate semplicemente il Science Centre esistente! Le persone hanno ragione a essere indignate. L’Ndp combatterà al fianco dei lavoratori e dei sostenitori per evitare la sua chiusura”.
Da parte sua il sindaco Olivia Chow sostiene che gli accordi che Queen’s Park ha firmato con Toronto significano che il governo del premier Doug Ford non può abbandonare la struttura. “Lo Science Centre è un posto molto speciale. Assistere alla sua brusca chiusura venerdì pomeriggio mi ha devastato – ha detto ai giornalisti il sindaco di Toronto Olivia Chow – la provincia non può semplicemente alzare i ponti e andarsene. È un edificio storico. In consiglio stiamo esaminando la responsabilità provinciale. Abbiamo un contratto di locazione con la provincia per 99 anni per un centro scientifico. Hanno una certa responsabilità”, ha affermato.
E, sempre più persone, stanno firmando la petizione “Protect Ontario Science Centre as a heritage building” che ha preso il via il 18 ottobre dello scorso anno. Fino a ieri sono oltre 26mila le persone che hanno firmato.
In alto, l’Ontario Science Centre (foto tratta da Change.org)