Cultura

Il ritorno del Jazz al Colosseo

ROMA – Il JAZZ & IMAGE Festival 2024 accanto al Colosseo di Roma è appena iniziato. Ma non è solo jazz e non è solo un festival. È anche un promemoria che il Colosseo di Roma è stato costruito 1.944 anni fa durante una gloriosa era romana, nonostante sia stato infangato dalle sue violente conquiste e dagli spettacoli cruenti. Ancora oggi, la città eterna e il suo iconico punto di riferimento, un tempo chiamato Anfiteatro Flavio in onore della famiglia imperiale che lo costruì, continuano a riadattare uno dei luoghi più belli, suggestivi e controversi della storia. Il Colosseo, che è stato teatro di quasi 400.000 morti umane nel suo periodo di massimo splendore, ora funge da sfondo per i suoni melodici di alcuni dei musicisti più talentuosi del mondo. Non importa quanti concerti si tengano dentro e accanto al Colosseo, la conoscenza di cosa questa struttura un tempo significasse per la civiltà che l’ha costruita, nel bene e nel male, dovrebbe sempre ispirare.

Ospitato al Parco del Celio, il festival di quest’anno si svolge fino al 15 settembre. Affacciato sul Colosseo, il Parco del Celio è un’area verde che occupa la parte nord-occidentale del colle Celio. La scaletta del festival include maestri del jazz sia italiani che internazionali ed è co-organizzata da due dei più storici e iconici jazz club di Roma, “Alexanderplatz Jazz Club” e “Big Mama”. L’evento di quest’anno segna il 40° anniversario di entrambi i club e promette di essere un buffet per gli amanti del jazz e della musica. Tra i musicisti presenti, si esibirà il pianista italiano e leggenda del jazz Enrico Pieranunzi. Il curriculum di Pieranunzi vanta oltre 300 composizioni, collaborazioni con artisti del calibro di Chet Baker, Lee Konitz e Charlie Haden, e la caratteristica di essere stato il primo musicista italiano (e uno dei pochi europei) a registrare un album dal vivo al Village Vanguard, nel 2010.

Ospitando decine di concerti jazz al mese, Roma è naturalmente considerata la Capitale italiana del jazz, ed è sede di uno dei più grandi musei nazionali degli strumenti musicali. Il Roma Jazz Festival, la Casa del Jazz Festival e il Villa Celimontana Jazz Festival sono alcuni dei più grandi festival della città eterna, che la consolidano ulteriormente come una delle mecche europee, se non mondiali, per gli amanti del jazz. Piero Odorici, sassofonista bolognese, spiega la storia d’amore italiana con il jazz in questo modo: “Culturalmente, proveniamo dall’idea classica di melodia, e penso che qualcosa nel jazz che comunica bene con il pubblico italiano sia la melodia. Gli italiani amano una buona melodia chiaramente definita”. Ma il sassofonista torinese Emanuele Cisi, forse più correttamente lo collega alle caratteristiche creative/improvvisative del jazz: “L’improvvisazione è presente nella vita quotidiana degli italiani, a tutti i livelli, anche a volte creando problemi a chi è abituato a uno stile di vita più prevedibile e organizzato”.

Consultate il programma dell’evento su www.jazzimage.it – ​​spettacoli giornalieri dopo le 9pm con biglietti a €5

Massimo Volpe, autore di questa recensione, è un filmmaker e scrittore freelance di Toronto: scrive recensioni di film/contenuti italiani su Netflix

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