Canada

Sanità privata, il 59%
dei canadesi favorevole

TORONTO – Mentre alcune province si rivolgono al settore privato per affrontare la pressione cui è sottoposto il sistema sanitario, un nuovo sondaggio suggerisce che un numero sempre maggiore di canadesi accarezza l’idea di una assistenza sanitaria privatizzata.

Il sondaggio Ipsos condotto per Global News tra il 19 e il 23 gennaio scorso, ha rilevato che il 59% delle 1.001 persone del campione preso in esame si è detta favorevole all’erogazione privata di servizi sanitari finanziati con fondi pubblici. E non solo. Il 60% degli intervistati ha espresso il suo sostegno all’assistenza sanitaria privata per chi può permettersela.

Quanto emerso dall’indagine demoscopica è a dir poco sorprendente. Darrell Bricker, ceo di Ipsos Public Affairs, afferma che nei 30 anni in cui ha analizzato ricerche di mercato in Canada, non ha mai visto un tale travaso verso la privatizzazione. “Questa è la prima volta in cui sono emersi numeri del genere, in cui la maggioranza dei canadesi afferma di essere disposta a prendere in considerazione l’erogazione di cure da parte di strutture private”, ha detto.

La privatizzazione, in sostanza, non sembra essere più un tabù. “Fino ad ora, l’esistenza del sistema sanitario pubblico canadese è stato una “pietra angolare” della politica canadese e ogni accenno alla privatizzazione ha incontrato una forte resistenza – persino repulsione – e ha suscitato il timore di andare verso un sistema in stile americano – ha aggiunto Bricker – ma ora che le persone vedono le pecche del sistema sanitario incapace di soddisfare i bisogni della comunità, l’85 per cento dei canadesi interpellati afferma di ritenere che siano necessari cambiamenti drastici e sono propensi a considerare altre opzioni”.

Il consenso viene però a mancare quando si tratta di valutare come pagare la svolta nell’erogazione dell’assistenza sanitaria. Secondo i risultati del sondaggio, solo il 48% degli intervistati ritiene che i fondi necessari dovrebbero provenire dall’introduzione di nuove tariffe per i servizi sanitari privati.

A livello regionale, i residenti del Quebec sembrano essere i più aperti alle opzioni di assistenza sanitaria privata, incluso un forte sostegno all’assistenza privata per coloro che sono in grado di pagare di tasca propria. Questa idea ha raccolto il sostegno del 75% dei quebecchesi intervistati, che è 15 punti in più rispetto alla media nazionale. Bricker ha osservato che mentre è chiaro che i canadesi più giovani sembrano vedere di buon grado la privatizzazione, i più anziani, in particolare gli over 55, sono meno favorevoli.

Intanto cresce l’attesa per l’incontro di oggi tra il primo ministro Justin Trudeau e i premier sui finanziamenti alla sanità. I premier, come è noto, hanno chiesto al governo federale di aumentare, dall’attuale 22% al 35%, i fondi da stanziare alle province per coprire i costi sanitari. Ma al riguardo, i premier, non ricevono il sostegno delle persone. Secondo il sondaggio, la maggior parte dei canadesi è del parere che le province possano destinare all’assistenza sanitaria una quantità maggiore di denaro. Tre quarti (73%) degli intervistati ha infatti affermato che il sistema sanitario ha bisogno di più soldi e che questi dovrebbero provenire dai governi provinciali che potrebbero tagliare la spesa di altri settori.

I risultati hanno anche mostrato che sei intervistati su 10 (59%) ritengono che le province dovrebbero mostrare al governo federale un piano su come fornire cure migliori per ottenere più dollari federali, mentre il 41% ritiene che le province dovrebbero decidere come spendere i fondi stanziati senza alcuna condizione.

Nonostante gli alti livelli di preoccupazione per l’accesso ai servizi sanitari, solo un terzo degli intervistati ha affermato che sarebbe disposto a recarsi negli Stati Uniti per cure o esami di routine se ne avesse bisogno, e un numero ancora inferiore – il 29% – si recherebbe negli Stati Uniti per cure urgenti.

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