Ontario

Peel, si torna indietro:
niente dissoluzione

TORONTO – Il governo di Doug Ford non scioglierà più la Regione di Peel. L’annuncio, fatto ieri pomeriggio dal ministro degli Affari Municipali e dell’Edilizia Abitativa, Paul Calandra, annullerà i piani che avrebbero visto Mississauga, Brampton e Caledon diventare città indipendenti entro il 2025.

“Mentre inizialmente pensavamo che il modo migliore per raggiungere i nostri obiettivi di servizi migliori e tasse più basse fosse attraverso lo scioglimento, da allora abbiamo sentito forte e chiaro dai leader municipali e dalle parti interessate che il completo scioglimento avrebbe portato a significativi aumenti delle tasse e all’interruzione dei servizi essenziali da cui dipende la gente della regione di Peel”, ha detto Calandra in una dichiarazione prima dell’annuncio. “E questo è qualcosa che il nostro governo non sosterrà mai”.

Invece, nel nuovo anno il governo introdurrà una legislazione che “ricalibrerebbe il mandato del Peel Region Transition Board” per concentrarsi sul rendere i governi locali più efficienti. Ciò includerà il miglioramento dei servizi regionali come la polizia, i paramedici e la sanità pubblica.

Al consiglio verrà chiesto di formulare raccomandazioni su “ottimizzare la fornitura di servizi che supportino l’impegno a costruire più case”. Su quest’ultimo punto in particolare, Calandra ha annunciato una revisione di alcuni MZO (Minister’s zoning orders: un meccanismo provinciale che consente al governo di “rinominare” un pezzo di terreno allo scopo di ignorare le restrizioni allo sviluppo edilizio). Tra marzo 2019 e marzo 2021 il governo Ford ha emesso quarantaquattro MZO, mentre in passato ne veniva emesso uno all’anno: per questo il revisore generale ha già annunciato che indagherà sull’uso degli MZO da parte del governo dell’Ontario. Annuncio al quale è seguito, ieri, quello di Calandra: “alcuni MZO legate all’edilizia abitativa sono sotto monitoraggio rafforzato perché mostrano una mancanza di progressi”, ha detto il ministro. “Il nuovo approccio sarà: o lo sfrutti, o lo perdi”.

Inoltre, Calandra ha promesso una maggiore chiarezza sull’applicazione delle esenzioni dalle spese relative allo sviluppo edilizio, per sostenere una migliore pianificazione dei vari bilanci comunali che rischiano di andare in ulteriore sofferenza a causa dei mancati introiti derivanti dagli oneri legati allo sviluppo a carico dei costruttori. Oneri che il governo dell’Ontario, come è noto, ha di fatto azzerato per favorire la rapida costruzione di nuove case. e per questo alcuni Comuni avevano avvertito che l’eliminazione di queste tasse e oneri sarebbe costata centinaia di milioni di dollari alle casse comunali. Soldi preziosissimo, visto che gli oneri pagati dai costruttori vengono spesso utilizzati per sviluppare infrastrutture critiche. Per ovviare a tale problema, la Provincia si consulterà con i partner municipali ed esaminerà una “introduzione graduale quinquennale degli aumenti delle tariffe di sviluppo e del quadro di rimborso delle tariffe”. Allo stesso tempo, però, la Provincia ha ribadito che le esenzioni dalle tasse di sviluppo per le case in affitto senza scopo di lucro, accessibili e costruite appositamente, rimarranno invariate.

Nella foto in alto: il ministro degli Affari Municipali e dell’Edilizia Abitativa dell’Ontario, Paul Calandra (da Twitter X – @PaulCalandra)

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