Il Commento

Partiti, sbarazzatevi
dei candidati ‘peso morto’

TORONTO – La campagna elettorale comincia a prendere forma, per quanto riguarda i liberali e l’NDP, e non necessariamente in meglio.
Dopo quasi due anni e mezzo di interruzione accademica e socioculturale nelle nostre scuole, non avrebbe mai dovuto sorprendere il fatto che l’istruzione fosse emersa come una delle principali preoccupazioni e temi nelle elezioni. Naturalmente, le prestazioni e i risultati vengono immediatamente in mente. I nostri figli hanno bisogno di imparare e come imparare.

Hanno anche bisogno di adattarsi al loro ambiente, alle persone che ne fanno parte ed insieme alle quali daranno forma alla cultura che verrà.

Sulla questione dell’“apprendimento”, le misurazioni dei risultati (testing) dovrebbero essere utili tanto per valutare gli studenti quanto per valutare le strategie di insegnamento e gli stessi insegnanti. I liberali sembrano comprendere questa dinamica e quindi stanno dando suggerimenti per invertire alcune iniziative dei conservatori riguardanti i test a livello provinciale degli studenti a livello elementare.

Ma “più o meno lo stesso” potrebbe non generare necessariamente risultati migliori. Nessuno dei due può ancora eguagliare le iniziative di uno dei sindacati più lungimiranti (Carpenters) che stanno collegando l’apprendimento e la formazione con la disciplina, lo sviluppo delle competenze per concentrarsi sullo sviluppo personale e sulle carriere. Trattano la loro “educazione” come una “vocazione”, una “carriera” apprezzata e preziosa per come può trasformare l’individuo mentre migliora il contesto economico e sociale in cui opera.

Cittadini che desiderano discutere se la carpenteria (e le relative carriere) abbiano lo stesso merito culturale dei corsi e dei programmi che richiedono un diverso livello di preparazione letteraria, scientifica, tecnologica o finanziaria per le sfide della vita. Non è un “o l’uno o l’altro” per chiunque, per non parlare di tutti.

Può essere utile ricordare che l’istruzione, più precisamente, l’istruzione obbligatoria (finanziata con fondi pubblici) precede la fondazione del Canada. I nostri “fondatori”, facendo molto affidamento sui modelli europei a loro disposizione a metà del diciannovesimo secolo, hanno sottolineato il valore intrinseco di instillare una particolare etica nel sistema educativo che sentivano indispensabile per il futuro ambiente culturale che volevano che il Canada diventasse. L’hanno iscritto nel patto contrattuale (la Costituzione). Quel contratto prevedeva due sistemi di istruzione: un sistema pubblico e un sistema separato (basato sulla fede).

In Ontario, il sistema separato è principalmente cattolico. Né la Costituzione, né la Carta dei diritti e delle libertà, né la legge sull’istruzione, né il codice dei diritti umani prevedono, o consentono, la revoca di tali diritti contrattuali. I leader di partito dovrebbero chiarirlo ai loro candidati.

Alcuni candidati insistono per introdurre nella campagna una fobia verso i cattolici (che costituiscono ancora il 33% della popolazione dell’Ontario) identificandola con “omofobia” e “transfobia”. Ad esempio, Kristyn Wong-Tam, una candidata dell’NDP, lo sta twittando esplicitamente durante la sua corsa (come si vede nei due tweet in alto e qui sotto).

Attacca il leader liberale per aver detto che i liberali garantiranno la sopravvivenza delle scuole cattoliche (in altre parole, rispetteranno i loro obblighi costituzionali). Per buona misura, aggiunge che è stata citata in giudizio per aver difeso i bambini LGBTQ e le famiglie attaccate nelle scuole cattoliche. Non fornisce alcuna prova di tale persecuzione.

La sua coimputata in quella causa, tra l’altro, è Ida Li Preti, candidata liberale in un’altra parte della città. È amministratore fiduciario del Toronto Catholic District School Board. Attacca duramente e pubblicamente il suo consiglio di amministrazione per “omofobia” e ha accusato i suoi colleghi amministratori di creare un ambiente sistematicamente omofobico. La sua posizione è che il cattolicesimo è sistematicamente “omofobo”. Non ha ancora rassegnato le dimissioni dal Consiglio o dal Partito con il quale non è d’accordo.

Traduzione in Italiano a cura di Marzio Pelù

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