Ontario

Case di cura, focolai di Covid-19 a Villa Gambin e Roberta Place

TORONTO – Anche a Villa Leonardo Gambin il Covid-19 è tornato prepotentemente mettendo in difficoltà la casa di cura a lunga degenza. Oltre a 23 morti, 15 residenti e 13 membri dello staff sono risultati positivi al virus.

Correre ai ripari è quel che il ministero del Long Term Care intende fare e per riuscire nell’intento ha approvato un nuovo “Contratto di gestione volontaria” che consente a Mackenzie Health di fornire un supporto maggiore alla LTC che è gestita dal Friuli Long Term Care.

E di un sostegno più grande ha bisogno anche la casa di cura di Barrie Roberta Place: qui il governo ha stanziato la Canadian Red Cross per riuscire a circoscrivere il focolaio di Covid che ha provocato la morte di nove residenti mentre ancora contagiati sono 57 anziani e 43 dipendenti.

«Siamo entusiasti del rapido intervento e dell’assistenza già ricevuta dalla Croce Rossa e non vediamo l’ora di continuare con la nostra collaborazione», ha detto Stephanie Barber, portavoce di Jarlette Health Services, che gestisce Roberta Place.

Ma non sarà solo la Croce Rossa a dar man forte alla struttura dove l’epidemia è scoppiata l’8 gennaio: anche il Royal Victoria Regional Health Centre è al lavoro per gestire la situazione di emergenza e riportare alla normalità la casa di cura che dispone di 140 posti letto.  Nel frattempo sabato nella struttura sono stati vaccinati in 71 tra residenti e staff.

Ma mentre il governo dell’Ontario cerca di tamponare le situazioni che senza un pronto ed efficace intervento potrebbero causare una vera e propria strage di anziani, la leader dell’NDP Andrea Horwath continua a puntare il dito contro il premier Ford e la ministra Fullerton che non sembrano voler richiedere l’intervento dei militari nelle case di cura messe in ginocchio dal virus.

«Dietro le mura di alcune LTC, si sta verificando un’orribile crisi umanitaria – ha detto Horwath – in alcune di queste case non ci sono abbastanza psw per garantire ai residenti le cure basilari».

Ieri le LTC dell’Ontario hanno riportato 27 nuovi decessi tra gli anziani che portano il totale a 3.150. Ci sono 248 focolai attivi nelle case di cura a lunga degenza e 1.615 residenti positivi al virus al pari di 1.272 membri dello staff. «Questo governo ha il potere di aiutare e il potere di salvare vite umane, e sta scegliendo di non investire per farlo», ha detto la Horwath.

Il ministero del Long Term Care ha detto che la situazione nelle case in questa seconda ondata è “molto diversa” rispetto alla prima a, quando i militari sono stati chiamati ad assistere: «Il governo ha già affrontato la carenza di personale nelle case di cura a lunga degenza che ha portato al dispiegamento delle forze armate canadesi durante la prima ondata di la pandemia», ha tagliato corto l’addetta stampa della ministra Merrilee Fullerton. L’arrivo dei militari, è chiaro a questo punto, non è in programma.

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