Ontario

Bill 124, sindacati e governo
si sfidano in Corte

TORONTO – La sfida è ora di fronte alla Superior Court of Justice dove ieri sono iniziate le udienze per il controverso Bill 124, la legge approvata nel 2019 che limita gli aumenti salariali all’uno per cento all’anno per i dipendenti del servizio pubblico dell’Ontario e per i lavoratori del settore pubblico in generale, inclusi infermieri e insegnanti.

I leader di sei sindacati hanno deciso di fronteggiare il governo Ford sostenendo che il disegno di legge “è anticostituzionale e, dal momento in cui è stato introdotto, ha avuto un impatto devastante sui lavoratori”. “La giornata di oggi segna un’importante pietra miliare nella lotta contro il disegno di legge 124. Questa legislazione sulla repressione salariale ha attaccato i diritti sindacali fondamentali in Ontario – ha affermato la presidente dell’Ontario Federation of Labour Patty Coates – il Bill 124 rappresenta un palese attacco alla contrattazione collettiva libera ed equa. Interferisce con questo diritto costituzionale e fa pendere la bilancia a favore dei datori di lavoro ancor prima che le parti si siedano insieme al tavolo dei negoziati”.

Una proposta di legge, questa, che doveva rimanere in vigore per tre anni mentre i nuovi contratti venivano negoziati e che si prefiggeva lo scopo di aiutare a eliminare il deficit.

I sindacati che rappresentano insegnanti, infermieri, dipendenti del servizio pubblico, università e loro docenti oltre a numerose altre professioni, sostengono che il disegno di legge violi la sezione della Canadian Charter of Rights and Freedoms che protegge le contrattazioni collettive. “Il progetto di legge 124 impone restrizioni a tutte le forme di compensazione e ha minato il potere contrattuale degli infermieri durante una crisi di carenza di manodopera qualificata, esacerbata da una pandemia globale – hanno scritto gli avvocati dell’Ontario Nurses Association nel suo factum depositato in tribunale – reprimendo i salari e limitando o negando agli operatori sanitari in prima linea il supporto di cui hanno bisogno per svolgere il proprio lavoro, il governo Ford ha peggiorato ulteriormente una situazione terribile”.

Sul piede di guerra è anche il sindacato che rappresenta gli insegnanti cattolici secondo cui il disegno di legge “usa i poteri legislativi per evitare di contrattare in buona fede il termine più fondamentale per gli insegnanti: il compenso che ricevono in cambio del loro lavoro”.

La provincia, dal canto suo, non solo sostiene che il disegno di legge non violi la Carta dei diritti e delle libertà ma ritiene anche che non interferisca con una contrattazione collettiva significativa e non impedisca i negoziati in materia di retribuzione.

Secondo il governo la legge bilancia gli interessi dei lavoratori del settore pubblico che vogliono aumenti salariali con i contribuenti che pagano per quegli aumenti e i cittadini che fanno affidamento sui servizi critici di quei lavoratori.

Del resto la provincia, che vuole archiviare il caso, sostiene che il tribunale “non dovrebbe incidere sulla questione, in quanto politica”.

Le parti sono distanti, sarà ora la Superior Court of Justice a valutare la validità delle argomentazioni di governo e sindacati in merito ad una legge che, a dir poco, ha surriscaldato gli animi.

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