È meraviglioso come la disperazione e la miseria stimolino la creatività. Sebbene la prima metà degli anni Cinquanta non fosse un periodo facilissimo per la Germania (allora “Occidentale”) da poco uscita dalla Guerra, l’industria cominciava a girare. Chiamarlo “boom” è eccessivo, ma esisteva per esempio un mercato nascente per gli scooter: l’unico mezzo “popolare” che un paese ancora economicamente stremato poteva permettersi.
Poi, cominciò a piovere, in pratica senza mai smettere per un paio d’anni interi. Così nessuno volle più uno scooter, mandando in rovina i produttori. Tra questi c’era l’ingegnere tedesco, Gustav Kroboth, che dal 1949 si era messo, inizialmente con un certo successo, a fabbricare proprio quei mezzi – i “roller”, scooter in tedesco – che nessuno voleva comprare. Il veicolo che appare qui sopra, il “Kroboth Allwetterroller” – dove “allwetter” significa più o meno “buono per tutte le condizioni climatiche” – doveva essere la soluzione a tutti i suoi numerosi problemi. È entrato in produzione nel 1954.
L’Allwetterroller – che qui è fotografato dal retro – era un due posti con un telaio a triciclo. Con una cilindrata da 175 cc (motore monocilindrico a due tempi, raffreddato ad aria), era in grado in teoria di mantenere una velocità di crociera pari a 75/80 km/h. L’avviamento elettrico e il riscaldamento erano disponibili come optional. Poi, nel caso in cui fosse tornato il sole, abbassando la capote il mezzo poteva diventare una sorta “minicabrio”!
Il disegno, accattivante, ha vinto diversi premi. Dell’Allwetterroller, entrato come dicevamo in produzione nel 1954, sono stati venduti circa 50 esemplari prima che la Fahrzeug und Maschinenbau GmbH Gustav Kroboth fallisse nel 1955. Sessantasei anni dopo i rarissimi esemplari rimasti passano di mano a prezzi che partono dai centomila dollari.