Canada

No alla Carbon Tax: scatta la protesta, chiesto meeting d’emergenza

TORONTO – Fuoco incrociato su Justin Trudeau. A far scoppiare la polemica è ancora una volta la Carbon Tax, che a partire dal primo di aprile è aumentata del 23 per cento nonostante la dura opposizione da parte dei premier delle Province e – come testimoniano tutti i sondaggi – la bocciatura della stragrande maggioranza dei canadesi.

Andrew Furey, leader liberale del Newfoundland and Labrador, ha scritto una lettera aperta al primo ministro chiedendo l’immediata convocazione di un meeting d’emergenza con tutti gli altri premier per affrontare la questione, che a suo dire sta diventando ingestibile. Secondo il leader provinciale, i costi legati agli aumenti della tassa sul carbonio inquinante sono diventati ormai insostenibili, con un effetto domino che si sta ripercuotendo su tutto il tessuto produttivo della sua provincia.

Furey ha chiesto al governo federale di fare “investimenti audaci” in infrastrutture e incentivi simili all’Inflation Reduction Act degli Stati Uniti per spingere i consumatori a cambiare le loro abitudini.

“Oggi – si legge nella lettera scritta dal premier – un camion alimentato a gas porta l’attrezzatura da pesca al molo in una comunità rurale di Terranova e Labrador. Dopo il 1° aprile, c’è un’ulteriore tassa sul carbonio, ma quello stesso camion dovrà ancora guidare l’attrezzatura da pesca al molo”, ha scritto Furey. “Non ci sono alternative disponibili. Quindi, l’intento principale di questa politica, ridurre le emissioni, non viene raggiunto in questo momento”.

Trudeau ha risposto che mentre il prezzo dell’inquinamento è in aumento, lo è anche il Canada Carbon Rebate, il programma cioè di rimborsi che dovrebbe controbilanciare la Carbon Tax.

“Sono soldi nelle tasche delle persone mentre continuiamo a intensificare la lotta contro il cambiamento climatico”, ha detto Trudeau. “Quindi tutti quei premier che sono impegnati a lamentarsi del prezzo dell’inquinamento, ma non propongono un’alternativa concreta che pensano sarebbe migliore per le loro comunità, stanno solo facendo politica”.

Trudeau non ha confermato alcuna decisione sulla richiesta di Furey per una riunione d’emergenza.

Nel frattempo, la protesta in tutto il paese contro la Carbon Tax ha attirato grandi folle e veicoli in almeno 15 località in tutto il Canada, tra cui Parliament Hill ma anche sulle principali autostrade interprovinciali. Il gruppo che organizza il movimento afferma che mira a mantenere almeno una corsia di traffico “mantenendo la linea per un periodo di tempo indefinito fino a quando la tassa sul carbonio non sarà terminata”. A partire dal 1° aprile, il prezzo del carbonio è di 80 dollari per tonnellata di emissioni, rispetto ai 65 dollari, aggiungendo altri tre centesimi al litro alla pompa di benzina.

Anche il leader conservatore Pierre Poilievre (nella foto in alto) ha continuato la sua lunga campagna contro la Carbon Tax. Poilievre ha promesso di porre fine alla politica climatica di Trudeau se eletto. “Il suo approccio sono le tasse. La mia è la tecnologia. Il suo approccio è quello di aumentare il costo dell’energia tradizionale di cui abbiamo ancora bisogno. Il mio approccio è quello di abbassare il costo delle alternative”, ha detto il leader dell’opposizione.

La politica della Carbon Tax è stata oggetto di un intenso esame nelle ultime settimane. I premier di sette province hanno chiesto al governo federale di sospendere l’aumento o di eliminare il programma.

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