TORONTO – L’Ontario ha intenzione di consentire agli insegnanti senza credenziali digitali, di tenere il prossimo anno alcune lezioni introduttive di tecnologia, decisione che secondo insegnanti e presidi indica che la provincia è impreparata ad affrontare l’insegnamento di questi corsi.
Il ministro dell’Istruzione Stephen Lecce ha annunciato l’anno scorso che, a partire da settembre 2024, per potersi diplomare gli studenti delle scuole superiori dovranno seguire un corso su tecnologia e mestieri qualificati nelle classi 9 o 10.
Ma il governo sta ora “esplorando opzioni” per consentire ai presidi di permettere agli insegnanti con qualifiche di istruzione generale – che potrebbero non avere qualifiche di tecnologia – a insegnare quei corsi quando le scuole riapriranno il prossimo settembre. “C’è già una carenza di insegnanti, per non parlare di una carenza di insegnanti specifici di tecnologia, ancor prima dei nuovi requisiti obbligatori per gli studenti di seguire quei corsi”, ha affermato Ralph Nigro, presidente dell’Ontario Principals Council.
La portavoce di Lecce, Isha Chaudhuri, ha affermato che il governo ha preso provvedimenti per reclutare e trattenere educatori qualificati in tutto l’Ontario. “Abbiamo consentito ai consigli scolastici di assumere professionisti del settore più qualificati con esperienza pratica”, ha scritto Chaudhuri in una nota.
Lecce ha chiesto all’Ontario College of Teachers di creare un certificato che attesti l’esperienza per gli insegnanti candidati in aree prioritarie come l’istruzione tecnologica per garantire che tali insegnanti possano essere certificati più rapidamente. Quel che accade, in sostanza, è che i presidi potrebbero assegnare un insegnante senza credenziali digitali per insegnare i corsi purché l’insegnante sia d’accordo.
Appare chiaro, quindi, che nonostante i corsi obbligatori voluti dal governo prenderanno il via con l’inizio dell’anno scolastico, i docenti qualificati all’insegnamento della materia in questione, mancano.
Ma, quel che è ancora più preoccupante, è la crescente carenza di insegnanti che mette in difficoltà i presidi delle scuole. “Un preside elementare, ad esempio, potrebbe dover decidere “se eliminare materie come musica o fisica o se combinare una lezione di grado 3 con una di grado 4 – afferma Ralph Nigro – oppure potrebbero dover annullare il tempo che i docenti dedicano a preparare le lezioni, in cui comunicano con i genitori, valutano i compiti, preparano il materiale che supporta il loro lavoro in classe.
Nessuna di queste è una buona opzione, ma sono tutte possibilità che devono essere prese in considerazione quotidianamente”.
La carenza di insegnanti in Canada non è un fenomeno nuovo, ma gli educatori affermano che sta raggiungendo un livello di crisi in tutto il paese. Alcune misure tampone adottate nei primi anni della pandemia – ad esempio, l’assunzione di personale senza formazione scolastica formale o il ricorso a insegnanti in pensione – stanno tornando in auge di nuovo. Ad essere necessarie, dicono gli esperti, sono invece soluzioni definitive.
Il Canada soffre da anni di carenza di insegnanti e di altro personale educativo ed il Covid-19 ha peggiorato la situazione. “La pandemia ha spinto una miriade di insegnanti senior ad abbandonare prematuramente la professione mentre altri sono rimasti a casa malati. I loro colleghi in pensione, che in passato sarebbero tornati a fare le supplenze due o tre volte alla settimana hanno fatto scelte diverse – ha detto Nigro – sono fondamentali invece sforzi a lungo termine per attrarre nuovi insegnanti qualificati e mantenerli nella professione. Senza di loro, le attuali carenze di personale continueranno a intaccare la routine scolastica, con un impatto negativo sugli studenti”.
(Foto di Gerd Altmann – Pixabay)