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“La musica è finita” in Afghanistan
Cantante ucciso dai talebani

KABUL – Nell’Afghanistan del 2021 è un crimine anche la musica. Basta cantare per rischiare la vita. E così Fawad Andarabi, che non poteva vivere senza cantare, è stato ucciso. Ad assassinarlo, brutalmente, sono stati i talebani. Lo hanno trascinato fuori dalla sua casa, ad Andarab, nella parte meridionale della provincia di Baghlan. E lo hanno “giustiziato”.

A darne notizia è stato, sabato, con un tweet, l’ex ministro dell’Interno afghano, Masoud Andarabi: “La brutalità dei talebani continua ad Andarab. Oggi hanno brutalmente ucciso un cantante folcloristico, Fawad Andarabi, che stava semplicemente portando gioia in questa valle e alla sua gente. Come qui dove canta ‘nostra bella valle, terra dei nostri padri’. Non ci sottometteremo alla brutalità dei talebani” ha scritto l’ex ministro, allegando un video del cantante ucciso, dove si vede un uomo anziano seduto su un tappeto steso sul prato di una valle montana, mentre canta e suona il ghichak (o ghaychak), un liuto ad arco. Accanto a lui, un ragazzo con un altro strumento musicale tipico del Paese.


I talebani avevano già fatto visita a Fawad nei giorni scorsi: gli avevano perquisito la casa e poi avevano bevuto il tè con lui, come ha raccontato suo figlio, Jawad Andarabi, all’Associated Press. Ma pochi giorni dopo qualcosa è cambiato. Sono tornati e “gli hanno sparato alla testa nella fattoria. Era solo un cantante che voleva intrattenere le persone”, ha detto il figlio che ora chiede giustizia. Il portavoce dei talebani Zabihullah Mujahid ha detto, sempre all’AP, che gli insorti avrebbero indagato sull’omicidio. Talebani che indagano su talebani.

La notizia della morte di Faraw ha fatto subito il giro del mondo, suscitando sgomento ovunque. Karima Bennoune, la relatrice speciale delle Nazioni Unite sui Diritti Culturali, ha scritto su Twitter di avere “grave preoccupazione” per l’uccisione di Andarabi.

“Chiediamo ai governi di chiedere ai talebani di rispettare i #diritti umani degli #artisti”, ha scritto. Agnes Callamard, il segretario generale di Amnesty International, ha denunciato l’uccisione allo stesso modo. “Ci sono prove crescenti che i talebani del 2021 sono gli stessi dei talebani intolleranti, violenti e repressivi del 2001”, ha scritto su Twitter. “20 anni dopo. Nulla è cambiato su quel fronte”.

Che la musica rappresenti un “problema” per i talebani, era già emerso nei giorni scorsi, quando il nuovo regime aveva annunciato che le sette note sarebbero state bandite dal Paese. E così è stato.
Come riferito ieri da India Today, i talebani hanno vietato la musica in radio e televisione a Kandahar. Non solo: vietata anche la trasmissione di voci femminili. Dalla presa del potere, nonostante i primi annunci “distensivi” nei confronti delle donne, diverse giornaliste non sono più state ammesse al posto di lavoro.

Musica, radiotelevisione, giornalismo. E ce n’è anche per i comici: è di alcuni giorni fa la notizia dell’uccisione di Nazar Mohammed. Noto come Khasha Zwan, era diventato famoso per le scenette in cui prendeva in giro i talebani attraverso canti e balli, alcuni dei quali caricati sui socials. Ma il suo ultimo video è stato girato dai talebani. Le immagini, diventate virali, mostrano Khasha Zwan mentre continua a deridere i suoi aguzzini nonostante lo stiano trascinando via da casa per fucilarlo. Nel filmato si vede il comico seduto nel retro di un’auto: continua a fare battute sul gruppo, tanto che il combattente talebano alla sua destra inizia a schiaffeggiarlo in faccia, mentre l’uomo alla sua sinistra ride per tutto il tempo, prima di cambiare minacciosamente il suo fucile con un’arma da fuoco ancora più grande: un kalashnikov.

Il video finisce, ma la conclusione della storia è nota: Kasha è stato ucciso contro un albero con diversi colpi d’arma da fuoco e sdraiato a terra con la gola tagliata. Così adesso nessuno riderà più, nel più cupo dei regimi.

In alto, il cantante afghano Fawad Andarabi e, qui sopra, il comico Khasha Zwan, entrambi uccisi dai talebani (immagini tratte dai loro video su YouTube)

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