TORONTO – Mentre la pandemia di Covid-19 continua a diffondersi in tutto il mondo, è impossibile ignorare la costante raffica dei numeri correlati al Covid-19 e relativi a casi, varianti e decessi totali ed ora anche ai tassi di vaccinazione. I dati provenienti dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) avvertono che il numero reale di decessi correlati al Covid è probabilmente 2-3 superiore al conteggio ufficiale di 3,5 milioni.
Il 21 maggio, l’OMS ha pubblicato il suo rapporto annuale sulle statistiche mondiali 2021, un documento che misura come il mondo sta gestendo le tendenze della salute. L’edizione di quest’anno riflette lo stato di salute del mondo prima della pandemia di Covid-19 e include stime preliminari per i decessi in eccesso attribuibili al virus in tutto il pianeta.
Al 31 dicembre 2020, l’OMS aveva segnalato circa 85 milioni di casi confermati di Covid-19, inclusi oltre 1,8 milioni di decessi. Tuttavia, i numeri ufficiali rappresentano solo un quadro parziale. È stato difficile per alcuni Paesi misurare con precisione il numero di casi e segnalare i decessi correlati al Covid, siano essi attribuibili direttamente o indirettamente al coronavirus.
In che modo i governi dovrebbero sviluppare strategie e attuare politiche per migliorare la salute di una nazione con cifre inaffidabili?
Il rapporto del 2021 si è concentrato su questioni come le disuguaglianze sanitarie persistenti e le lacune nei dati, elementi esacerbati dalla pandemia. Ha inoltre evidenziato l’urgente necessità di investimenti per migliorare i sistemi di informazione sanitaria. In questo modo, il mondo sarebbe preparato meglio con i dati, in modo che i governi abbiano informazioni adeguate di fronte a una futura crisi sanitaria.
Ogni Paese ha le sue sfide nell’affrontare i problemi legati alla salute. Tracciare dati di qualità in tempo reale sulla salute della popolazione è fondamentale in modo che i Paesi possano migliorare i risultati sanitari ed eliminare le disuguaglianze sanitarie.
La velocità del contagio e il numero di vittime causate dal Covid-19 hanno alimentato il panico diffuso e hanno spinto i governi a implementare blocchi su larga scala per mitigare i suoi effetti sulla salute della popolazione.
Nonostante gli impatti della pandemia, l’aspettativa di vita globale (LE) e l’aspettativa di vita sana (HLE) alla nascita sono in aumento. Questi sono il risultato di miglioramenti in diverse malattie trasmissibili/non trasmissibili; condizioni materne, perinatali e nutrizionali e lesioni (comprese le loro determinanti sottostanti).
Ad esempio, tra il 2000 e il 2019, il LE misurato alla nascita è aumentato da 66,8 anni a 73,3 anni, rispettivamente. Allo stesso modo, HLE è passato da 58,3 anni nel 2000 a 63,7 anni nel 2019. Mentre entrambi sono in aumento, LE sta migliorando a un ritmo più rapido di HLE. Ciò può portare a una maggiore percentuale di anni vissuti con complicazioni della salute e disabilità. (grafico 1, in alto)
Alcuni dei maggiori incrementi si verificano nei Paesi a basso reddito. Ciò è probabilmente spiegato dalla rapida riduzione della mortalità infantile e dalla ridotta diffusione delle malattie trasmissibili. Nel 2019, le malattie non trasmissibili hanno rappresentato 7 delle 10 principali cause di morte in tutto il mondo (grafico 2, qui sotto).
La situazione è simile in Canada (grafico 3, qui sotto).
Nel complesso, l’implementazione di un sistema di informazione sanitaria affidabile, in collaborazione con governi, ministeri della salute e uffici statistici nazionali, potrebbe aiutare a migliorare la pianificazione strategica in modo che i cittadini di tutto il mondo abbiano l’opportunità di vivere una vita più sana.