Canada

Medici di famiglia e carenza personale
al vaglio dei ministri della Sanità

TORONTO – Fare il punto sullo stato di salute della sanità pubblica canadese e trovare soluzioni per risolverne i problemi più impellenti. È questo l’obiettivo dichiarato del vertice di due giorni, iniziato ieri, tra i ministri provinciali della Sanità e la loro controparte federale. Nella due giorni di a Charlottetown (Prince Edward Island), rappresentanti di numerose associazioni di categoria saranno chiamate a portare sul tavolo della discussione le principali questioni rimaste irrisolte. Il nodo centrale, in ogni caso, ruota sempre attorno all’erogazione dei fondi da parte del governo federale, partendo dall’accordo incassato da Ottawa nell’ultimo vertice federal-provinciale che garantirà l’erogazione di 196 miliardi di dollari alle province nell’arco dei prossimi 10 anno, con una lunga serie di paletti imposti dal governo federale per l’accesso immediato ai fondi. Al momento solamente la British Columbia ha siglato l’accordo bilaterale con Ottawa, mentre le altre province sono ancora titubanti.

In ogni caso a detta di tutti gli addetti ai lavori il sistema sanitario nazionale sta vivendo una situazione di crisi dalla quale fa fatica ad uscire. Gli strascichi della pandemia di Covid-19 sono ancora avvertiti un po’ in tutte le province, a partire dalla carenza cronica di personale che nell’ultimo anno e mezzo ha portato alla chiusura temporanea di pronto soccorso in tutto il Paese. Di pari passo con la crisi del personale, resta da sciogliere il nodo del riconoscimento non solo delle credenziali di medici, infermieri e personale sanitario stranieri ma anche tra le diverse province.

Un altro problema che assilla il nostro sistema sanitario è quello relativo alla mancanza di un numero sufficiente di medici di base. Stando alla Canadian Medical Association (CMA) sono addirittura sei milioni i canadesi senza un medico di famiglia. Un problema che si riverbera nella crescita delle visite nei pronto soccorso così come Walk-in-clinic che vanno ad ingolfare la complessiva erogazione dei servizi sanitari. Secondo il presidente della CMA, Joss Reimer, il problema deve essere risolto coordinando gli sforzi del governo federale con quelli delle singole province.

“Nessuna provincia, nessuna area – ha dichiarato – sarà in grado di risolvere questo problema da sola, ed è per questo che meeting come la riunione dei ministri della Sanità sono così importanti, perché abbiamo bisogno di un’ampia azione che sta accadendo in tutto il paese”.

Per Reimer a il Canada ha bisogno di una maggiore formazione dei medici, di una riduzione degli oneri amministrativi e della sostituzione di medici isolati con team di assistenza sanitaria. L’Atlantic Physician Registry, secondo Reimer, rappresenta un esempio di collaborazione fatto bene e che sta portando a buoni risultati. “Possiamo fare le cose in modo diverso e possiamo fare le cose quando collaboriamo”, ha affermato Reimer. “Quattro diversi governi hanno dovuto lavorare insieme per trovare questa soluzione, e quindi questo è solo un grande esempio di alcuni dei cambiamenti positivi che possiamo fare quando collaboriamo”.

Oggi nel pomeriggio è prevista una conferenza congiunta finale con il ministro federale della Sanità Mark Holland e le controparti provinciali.

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