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Meloni in Canada, nodo Gaza-Israele in vista del G7

TORONTO – La delicata situazione mediorientale, la risposta militare di Israele agli attacchi del 7 ottobre, la crisi umanitaria nella Striscia di Gaza. In vista della visita di Giorgia Meloni in Canada, in programma il prossimo 2 marzo con tappa annunciata a Toronto, il governo italiano e quello canadese devono fare i conti con il conflitto in Medioriente, in un contesto geopolitico già destabilizzato dai due anni di guerra in Ucraina in seguito all’invasione russa e con tensioni internazionali che vengono alimentate anche dalla contrapposizione tra la Cina e Taiwan e tra le due Coree. Ma è chiaramente il conflitto tra Hamas e Israele a rappresentare la priorità in questa fase, con il rischio concreto di allargamento della crisi all’Iran, al Libano e alla Siria.

L’ufficio del primo ministro Justin Trudeau, nell’annunciare la prima visita in Canada della presidente del Consiglio italiana, ha infatti ribadito come “i due leader siano a coinvolti negli sforzi diplomatici per affrontare la crisi in Medioriente dopo il brutale attacco terroristico contro Israele da parte di Hamas il 7 ottobre. Il Canada e l’Italia continuano a chiedere l’immediato rilascio di tutti gli ostaggi e la necessità critica di un aiuto umanitario rapido, sicuro e senza ostacoli ai civili di Gaza”.

Su questo fronte i due governi hanno adottato una posizione abbastanza simile: sia Ottawa che Roma continuano a ribadire la condanna senza se e senza ma degli attentati terroristici perpetrati da Hamas il 7 ottobre, ma allo stesso tempo nelle ultime due settimane è arrivata la richiesta rivolta al premier israeliano Benjamin Netanyhau di fare tutto il possibile per evitare che vi siano vittime civili durante le operazioni dell’esercito israeliano nella Striscia di Gaza.

La scorsa settimana Trudeau ha lanciato l’allarme in un comunicato congiunto con il primo ministro australiano e la controparte della Nuova Zelanda chiedendo a Tel Aviv di evitare un’incursione a Rafah. “Esortiamo il governo israeliano a non seguire questa strada. Semplicemente non c’è nessun altro posto dove i civili possano andare. C’è un crescente consenso internazionale. Israele deve ascoltare i suoi amici e deve ascoltare la comunità internazionale. La protezione dei civili è fondamentale e un requisito previsto dal diritto internazionale umanitario. Non si può costringere i civili palestinesi a pagare il prezzo della sconfitta di Hamas”.

Allo stesso modo il governo italiano ha chiesto maggiore prudenza a Tel Aviv. In particolare, Antonio Tajani è intervenuto sulla questione Medioriente al termine della riunione informale dei ministri degli Esteri del G7 a margine della Conferenza sulla sicurezza di Monaco. “Lo diciamo in maniera molto chiara a tutti: l’unica soluzione è quella dei due popolo e due Stati – ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri – Ovviamente c’è chi non vuole che questa soluzione si raggiunga, ma noi vogliamo la pace. Vogliamo che finisca questa carneficina che ha causato la morte di migliaia di civili israeliani e palestinesi. Ho visto scene inimmaginabili”.

Per ora, né il Canada né l’Italia hanno appoggiato la richiesta di cessate il fuoco unilaterale: i due governi spingono però per una tregua umanitaria, accompagnata dalla liberazione degli ostaggi israeliani ancora in mano ad Hamas.

Di fatto questo resta uno dei nodi da sciogliere in vista del G7 a presidenza italiana, summit in programma a Borgo Egnazia, in Puglia, dal 13 al 15 giugno.

Insieme a questo l’altro grande tema riguarda il conflitto in Ucraina, dove Canada e Italia sono uniti dal sostegno incondizionato a Kiev, un supporto che si concretizza in aiuti militari e con addestramento per i piloti e l’esercito ucraino.

Per quanto riguarda i dettagli della visita di Giorgia Meloni in Canada, il programma definitivo deve ancora essere ufficializzato.

L’impressione – che non trova però conferme – è quella che il calendario della visita sia subordinato a quello, per ora in stand-by, del possibile viaggio della premier italiana a Washington che dovrebbe avvenire prima o dopo la tappa di Toronto. In ogni caso la Meloni continua ad essere impegnata nella road map che porta al vertice del G7: il Canada sarà il secondo Paese nella lista delle visite preliminari in vista del summit estivo, dopo il Giappone.

Nella foto in alto, Trudeau e Meloni nel summit G7 dello scorso anno in Giappone

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